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Le Pitture Naturali Contro la Muffa

Come La Calce Protegge le Pareti

Quando sulle pareti compaiono puntini neri e umidi, non è solo pittura rovinata, ma l’inizio di una vera colonia di muffe. Questi funghi microscopici germogliano rapidamente in ambienti con umidità superiore al 60 % e scarsa aerazione, diffondendo nell’aria spore e un persistente odore di chiuso. Secondo il rapporto del 2004 dell’Institute of Medicine, vivere in case ammuffite può far salire fino al 50 % il rischio di asma, irritazioni delle vie respiratorie e allergie, con effetti particolarmente gravi su bambini e persone sensibili.

Parallelamente, ricerche pubblicate su riviste come Indoor Air hanno dimostrato che il solo ricorso a candeggina o biocidi chimici non estirpa il problema: anzi, senza agire sulla causa (l’umidità), la muffa ritorna entro pochi mesi, mentre restano in sospensione nell’aria composti organici volatili (VOC) potenzialmente dannosi.

Fortunatamente, alle soluzioni chimiche esistono alternative che l’artigianato e l’architettura tradizionale hanno messo a punto secoli fa. Le pitture a calce, con il loro pH alcalino e la capacità di regolare il vapore acqueo, rappresentano ancora oggi un’efficace barriera naturale contro la muffa. Riprendere queste tecniche significa investire su un materiale che “respira” insieme alla parete, neutralizza le spore e impedisce nuovi insediamenti, il tutto senza rilasciare sostanze tossiche nell’ambiente domestico.

Lo Sviluppo della Muffa

Dinamiche e Pericolosità

Le muffe si materializzano rapidamente quando spore invisibili incontrano superfici porose e umidità persistente. Una volta germinate, formano un reticolo di filamenti, il micelio, che esplora e digerisce il substrato – pitture sintetiche degradate, intonaci indeboliti, fughe di piastrelle – rilasciando micotossine nell’aria. Un’indagine del Department of Environmental Health dell’Università di Harvard, pubblicata nel 2012, ha correlato l’esposizione cronica a Aspergillus e Penicillium con un incremento del 30 % di sintomi asmatici e infiammatori bronchiali, confermando come la qualità dell’aria interna sia cruciale per il benessere quotidiano.

La Muffa è spesso la principale cause della rovina delle pareti

La Muffa è spesso la principale cause della rovina delle pareti

Dal punto di vista strutturale, l’attività metabolica dei funghi modifica il pH degli intonaci, generando acidi organici che solubilizzano carbonato di calcio e altri leganti. Nel lungo periodo questo si traduce in distacchi, fessure e polverizzazioni, rendendo necessario un restauro completo. Una ricerca condotta dall’Università di Strathclyde nel 2018 ha dimostrato che oltre il 90 % degli interventi con prodotti chimici senza un’adeguata presa d’aria falliscono entro sei mesi, perché restituiscono solo un’“effetto camuffamento” temporaneo, senza modificare le cause microclimatiche .

Perciò, chi desidera una soluzione definitiva deve agire su due fronti: ridurre l’umidità interna e scegliere finiture che non solo respingano le muffe, ma che diano alla parete la capacità di assorbire il vapore acqueo. È qui che entra in gioco la calce, un materiale antico che racchiude in sé la risposta ideale a queste esigenze.

Difendersi Dalle Muffe

La Calce come Scudo Naturale

Già nel mondo romano, la calce veniva apprezzata non soltanto per la sua versatilità costruttiva ma anche per la sua intrinseca capacità di respingere l’umidità e gli organismi infestanti. Plinio il Vecchio e Vitruvio ricordano come gli intonaci a base di calce fossero utilizzati nei bagni termali di Caracalla o nelle pareti delle domus per conservare il pietrisco asciutto e impedire la formazione di alghe e muffe. Nel De Architectura (Libro VII), Vitruvio descriveva gli stucchi alla calce “che resistono al tempo e all’acqua”, mentre le indagini archeologiche sui resti delle pitture murali pompeiane confermano che superfici micidiali per i funghi cercavano volutamente questo materiale alcalino.

Le Pietre Calcaree da cui si ricava la calce tramite cottura e spegnimento

Le Pietre Calcaree da cui si ricava la calce tramite cottura e spegnimento

Il segreto antimuffa della calce risiede nel suo pH fortemente alcalino (intorno a 12), valore incompatibile con la vita delle spore fungine, le quali si disidratano e non riescono a germinare in un ambiente tanto basico. La natura porosa della malta di calce assorbe l’acqua in eccesso, la restituisce lentamente all’ambiente sotto forma di vapore e, nel contempo, favorisce la carbonatazione controllata: il ritorno a carbonato di calcio indurisce la superficie senza creare un film impermeabile, permettendo alle pareti di “respirare”. Questo duplice meccanismo – azione chimica contro i microrganismi e gestione fisica dell’umidità – rende le pitture a calce un presidio naturale contro la muffa, capace di durare secoli senza degradare l’aria interna con composti nocivi. Un’esempio perfetto di questo è il Tadelakt, calce idraulica marocchina usata da secoli in ambienti umidi dove è necessario mantenere le muffe alla larga.

Altri Rimedi Naturali contro la Muffa

Di seguito alcuni rimedi naturali, conosciuti fin dall’antichità per la loro azione inibente verso i funghi microscopici. Pur non sostituendo l’effetto permanente di un intonaco alcalino a base di calce, queste soluzioni possono agire come supporto immediato per ridurre la carica fungina e ritardarne la ricomparsa.

  • Aceto bianco
    L’acido acetico presente (5–8 %) altera il pH superficiale impedendo alle spore di germogliare; si utilizza diluito (1:1 con acqua) e spruzzato sulle zone interessate.
  • Olio essenziale di tea tree
    Contiene terpinen-4-olo, un principio attivo antimicotico: basta qualche goccia in un litro d’acqua o alcol per ottenere uno spray capace di limitare la ricrescita.
  • Estratto di aglio
    L’allicina rilasciata schiacciando e lasciando in infusione più spicchi in acqua calda agisce da fungistatico, ideale per trattare fughe e giunti.
  • Bicarbonato di sodio
    Con il suo pH leggermente basico disidrata le spore, ostacolandone la proliferazione; si applica come pasta (3 parti di bicarbonato, 1 di acqua) e si risciacqua dopo qualche ora.
  • Olio di semi di neem
    Ricco di azadiractina, efficace nel bloccare i processi di crescita miceliale; si emulsiona con acqua e un tocco di sapone neutro, quindi si stende con pennello.

Questi rimedi naturali offrono un aiuto concreto per ridurre in fretta la presenza di muffe, ma agiscono solo sulle manifestazioni superficiali e per periodi limitati. Senza un’efficace prevenzione – controlli di umidità, ventilazione e finiture traspiranti come quelle a base di calce – il problema tenderà a ripresentarsi, trasformando ogni intervento tampone in una soluzione temporanea. Per un risultato definitivo, è quindi imprescindibile agire sulle cause ambientali insieme all’uso di barriere naturali alcaline.

Le Famose Terme di Caracalla

Le Famose Terme di Caracalla sono una dimostrazione del potente effetto antimuffa della calce anche in ambienti molto umidi

Muffe e Vernici Sintetiche

VOC – Similitudini di un Pericolo Invisibile

In molte abitazioni il nemico più subdolo non è visibile a occhio nudo, eppure agisce silenziosamente giorno dopo giorno. Le muffe, con le loro spore microscopiche, e i composti organici volatili (VOC) rilasciati dalle vernici sintetiche, condividono un meccanismo di contaminazione continua dell’aria interna che spesso passa inosservato fino a quando non si manifestano danni evidenti alla salute e all’edificio. Entrambi i fenomeni prosperano in condizioni di scarsa aerazione e di umidità elevata, e allo stesso modo i trattamenti tampone – candeggina per le muffe o vernici coprenti per i VOC – offrono solo un sollievo temporaneo, lasciando intatte le cause profonde. Di seguito, un confronto puntuale tra questi due “inquinanti domestici”, per comprendere come riconoscere le analogie delle loro dinamiche di emissione, i rischi sanitari condivisi e le ragioni per cui soltanto un approccio preventivo e naturale può garantire ambienti davvero salubri.

Emissione Continua
  • Muffe: liberano spore e micotossine tanto durante la fioritura attiva quanto in fase di recessione, quando l’umidità rientra e poi torna a salire.
  • Vernici sintetiche: mantengono una cessione di VOC dal giorno dell’applicazione fino a diversi anni dopo, soprattutto se sollecitate da variazioni di umidità o temperatura.
Impatto sulla Salute
  • Muffe: spore inalate provocano reazioni infiammatorie, asma e allergie; l’Institute of Medicine ne ha documentato l’effetto su bambini e soggetti sensibili .
  • VOC: irritano occhi, naso e gola, possono scatenare emicranie e affaticamento; l’EPA associa esposizioni prolungate a disturbi del sistema nervoso e a disfunzioni epatiche .
Difficoltà di Estirpazione
  • Muffe: i trattamenti chimici superficiali (candeggina, biocidi) non intervengono sulla causa umidità e in pochi mesi la colonizzazione ricompare.
  • Vernici: anche dopo un solo ciclo di ventilazione, le emissioni di VOC riprendono; senza sostituire il prodotto con alternative a Zero VOC, l’aria interna resta contaminata.
Prevenzione e Materiali Naturali

Entrambi i fenomeni si evitano controllando l’umidità e usando finiture traspiranti e alcaline: intonaci e pitture a calce respingono muffe grazie al pH elevato e non rilasciano VOC, assicurando un’aria sempre più pulita e sicura.

  • VOC Zero: Cosa Significa e Perché è Fondamentale per la Salute

Conclusioni – Eliminare Definitivamente le Muffe

Il Ruolo Delle Pitture Naturali

Affrontare il problema delle muffe significa riconoscere che tanto i funghi quanto le vernici sintetiche agiscono come fonti silenziose di contaminazione, rilasciando rispettivamente micotossine e composti organici volatili che si accumulano nell’aria e nei materiali di finitura. Interventi temporanei, come gli spray naturali a base di aceto o olio di tea tree, oppure gli aggressivi trattamenti con biocidi chimici, risolvono solo in apparenza il problema: la muffa ritorna non appena l’umidità persiste e i VOC continuano a evaporare anche anni dopo l’applicazione delle pitture.

Per una soluzione definitiva è invece necessario agire sulle cause e scegliere materiali autenticamente “respiranti” e alcalini. Le pitture antimuffa a calce – arricchite, a seconda dei casi, con caseina o tuorlo d’uovo e colorate con terre e minerali naturali – non solo inibiscono lo sviluppo delle muffe grazie al loro elevato pH, ma regolano il passaggio di vapore acqueo, mantenendo l’equilibrio igrometrico delle pareti. Il tadelakt, con la sua calce idraulica impermeabile e traspirante, si rivela ideale in spazi costantemente umidi come bagni e cucine.

Meglio di soluzioni tampone o di prodotti chimici aggressivi è adottare un approccio integrato: riparare le cause di infiltrazioni e umidità, garantire un ricambio d’aria continuo e infine trattare le pareti con intonaci e pitture realizzate esclusivamente con leganti e pigmenti naturali. In questo modo si ottiene un involucro abitativo genuinamente traspirante, inattaccabile dalle muffe e privo di sostanze tossiche, capace di preservare il comfort e la salute degli occupanti nel tempo.

Sorgenti, Approfondimenti:  tadelakt.it – harvard.edu – publichealth.columbia.edu – salute.gov.it (pdf) –publ.iss.it (pdf) – epicentro.iss.it – bancadellacalce.it – diasen.com – lasinodoro.it

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