Quando si parla di muffa dentro casa, spesso si pensa solo a un fastidio visivo o a un problema legato agli odori. In realtà, dietro queste macchie scure e apparentemente innocue si nasconde un mondo molto più complesso. Le muffe, infatti, non si limitano a colonizzare superfici: rilasciano sostanze che possono penetrare nell’aria, essere inalate e interagire con il nostro organismo.
Negli ultimi anni, diversi ricercatori hanno cercato di capire meglio in che modo queste spore e composti prodotti dai funghi domestici influiscano sulla salute umana. Dai polmoni al sistema nervoso, gli effetti sono più estesi di quanto si pensasse un tempo. E non riguarda solo le persone allergiche: alcuni studi mostrano che anche soggetti sani, esposti a lungo, possono manifestare disturbi.
Qui racconteremo quali sono i meccanismi attraverso cui la muffa diventa tossica per l’organismo, chi rischia di più e perché il problema va affrontato con consapevolezza, anche se si tratta “solo” di una piccola chiazza sul muro.
Meccanismi di Tossicità e Effetti
Delle Muffe sulla salute dell’Uomo
1. Spore e Respirazione
Immaginate di camminare in una stanza apparentemente pulita: nell’aria ci sono spore di muffa, minuscole particelle di 2–10 micron che, senza accorgervene, finiscono nei polmoni. Nei bambini e negli anziani, e in chi ha le difese immunitarie basse, queste spore possono scatenare attacchi d’asma o infiammare i bronchi, trasformando un semplice respiro in un problema. Negli ultimi anni, ricerche su Aspergillus e Cladosporium hanno confermato un legame stretto tra spore domestiche e sintomi respiratori persistenti.
- PROBLEMI PER LA SALUTE: infiammazione delle vie aeree, aggravamento di asma e bronchiti croniche nei soggetti sensibili.
2. Composti Volatili (mVOC)
La muffa non si ferma alle spore: cresce e respira, emettendo molecole profumate—se così si può dire—come aldeidi, alcoli e terpeni. No, non profumi graditi, ma sostanze che il nostro corpo riconosce subito come irritanti. Il mal di testa, la nausea e l’affaticamento senza un motivo apparente spesso iniziano proprio qui: non è raro sentirsi stanchi in una stanza umida, anche senza macchie visibili.
- PROBLEMI PER LA SALUTE: mal di testa ricorrente, irritazione di occhi e mucose, senso di nausea e debolezza generalizzata.
3. Micotossine Invisibili
Ci sono muffe davvero insidiose, le cosiddette “muffe nere”, che producono micotossine capaci di attaccare pelle, muscoli e sistema nervoso. Anche se non le vedete, queste tossine si depositano su muri, tessuti e mobili, resistono a lungo e possono provocare irritazioni e dolori muscolari quando l’esposizione diventa cronica. Un tempo si pensava servissero quantità enormi, oggi sappiamo che bastano tracce minime per causare disagi notevoli.
- PROBLEMI PER LA SALUTE: irritazioni cutanee, dolori muscolari e potenziali danni al sistema nervoso centrale in caso di esposizione prolungata.
4. Effetti Su Umore e Concentrazione
Avete mai pensato che la muffa potesse rubarvi il buonumore? In certi studi le persone che vivono in case umide raccontano di insonnia, irritabilità e difficoltà nel concentrarsi. Le micotossine interferiscono con i neurotrasmettitori e, piano piano, mettono a dura prova la mente. Non è solo questione di allergie: stiamo parlando di un vero e proprio impatto sullo stato d’animo e sulle prestazioni cognitive.
- PROBLEMI PER LA SALUTE: insonnia, sbalzi d’umore e difficoltà di concentrazione dovuti all’interferenza delle tossine fungine sui neurotrasmettitori.
Tabella Riassuntiva
Meccanismo | Principali effetti sulla salute | Note e soggetti a rischio |
---|---|---|
Spore e respirazione | Infiammazione bronchiale, asma, broncopneumopatia cronica | Bambini, anziani, immunodepressi |
mVOC | Mal di testa, irritazione oculare, nausea, affaticamento | Chi vive in ambienti poco aerati |
Micotossine | Irritazione cutanea, dolori muscolari, danni neurologici | Esposizione prolungata a Stachybotrys chartarum |
Effetti neuropsicologici | Insonnia, ansia, difficoltà di concentrazione, umore instabile | Persone sensibili a disturbi del sonno e stress |
Muffa e Salute: Le Evidenze Scientifiche
sulla Tossicità delle Muffe
Quando si guarda alle ricerche sulla muffa, emergono storie di scienziati che hanno trascorso anni a studiare stanze umide e case piene di spore. Nel 2005, a Berlino, Christine Tischer e il suo team cominciarono a raccogliere dati in centinaia di appartamenti: tre anni dopo, nel 2008, pubblicarono i risultati su come l’esposizione precoce a muffa potesse tradursi in asma nei bambini. Il loro lavoro, fu uno dei primi a mettere un numero su un fenomeno che fino ad allora sembrava solo fastidioso.
Oltre oceano, nei sobborghi di Berkeley, Michael Mendell e colleghi del Lawrence Berkeley National Laboratory hanno passato quattro stagioni a monitorare l’aria di oltre tremila famiglie. Tra il 2007 e il 2011 hanno dimostrato che anche piccole concentrazioni di muffa visibile aumentano la frequenza di attacchi allergici e bronchiti, soprattutto negli anziani e in chi soffre già di problemi respiratori.
In Spagna, nel 2021, un gruppo dell’Università di Siviglia guidato da Luís Borrego si è dedicato a vecchie dimore andaluse. Quello che hanno trovato nelle pareti – tracce di micotossine rimaste inalterate per anni – ha confermato che le tossine prodotte da Stachybotrys chartarum non spariscono con semplici pulizie: servono interventi mirati e materiali specifici per eliminarle completamente.
Nel frattempo, nel 2022, a Barcellona, Javier Bartra ha messo in piedi uno studio sui composti volatili rilasciati dalle muffe. Analizzando l’aria di venti abitazioni, ha identificato decine di molecole — aldeidi e chetoni in primis — responsabili di mal di testa e irritazioni anche quando la muffa non è visibile. È stato un passaggio chiave per capire che il rischio è nell’aria che respiriamo, non solo nelle chiazze sui muri.
Tutte queste indagini convergono su un punto: la muffa non è un semplice decoro sbagliato, ma una fonte di spore, tossine e vapori che mettono a dura prova polmoni, pelle e mente. Chi vive in case umide – bambini, anziani, persone con allergie o difese immunitarie basse – deve prestare attenzione fin dal primo segno di condensa o di odore “di muffa”. Solo con una manutenzione costante e l’uso di materiali traspiranti si può davvero arginare questo nemico invisibile.
Sorgenti, Approfondimenti: ehp.niehs.nih.gov – sciencedirect.com – researchgate.net – who.int – imrpress.com