Negli ultimi anni, la canapa ha riconquistato un ruolo di rilievo nel mondo dell’edilizia naturale, dopo decenni di abbandono. È una pianta antica, presente nelle culture di mezzo mondo fin dall’antichità, utilizzata non solo per scopi tessili e alimentari, ma anche come materia prima per costruire. In particolare, il canapulo, parte legnosa dello stelo della pianta, rappresenta un materiale prezioso per la bioedilizia, soprattutto quando combinato con calce e altri materiali antichi.
A differenza dei materiali industriali, derivati da risorse non rinnovabili e spesso inquinanti, la canapa cresce velocemente, assorbe anidride carbonica durante il ciclo vitale e non necessita di pesticidi. È il simbolo di un ritorno a soluzioni semplici, locali e sostenibili.
Da Dove Viene La Canapa?
Origine, Produzione e Uso Storico
La canapa (Cannabis sativa) affonda le sue radici in un passato millenario: arrivata in Europa attraverso le rotte carovaniere, la pianta ha trovato ambienti ideali nelle pianure umide della Padania, dove fino alla metà del Novecento costituiva una voce fondamentale dell’economia rurale. Oggi la coltivazione biologica sfrutta metodi di rotazione quinquennale e irrigazione a goccia, mantenendo il suolo rigenerato e senza l’uso di pesticidi.
Al momento del raccolto, in tarda estate, i fusti alti fino a tre metri vengono lasciati “vestire” nei campi per favorire la rettifica naturale: le fibre esterne si separano grazie all’umidità mattutina e alle prime rugiade. Dopo circa due settimane di essiccazione, i gambi si raggrinziscono e diventano facilmente lavorabili dopodichè il materiale passa attraverso un frangitore meccanico che rompe il fusto e libera il canapulo – il midollo ligneo interno – separandolo dalle fibre lunghe. Il canapulo, raccolto in vasche o tramogge, viene poi vagliato e macinato in granuli regolari, pronti per essere miscelati con calce naturale e altre materie prime.
Questo percorso, che parte dalla semina e arriva alla confezione dei sacchi di granuli di canapulo, avviene nell’arco di un solo anno agrario, rendendo la canapa una delle risorse più rinnovabili e veloci da reintegrare. È proprio questa rapidità di rigenerazione, unita a un processo produttivo che rispetta la terra e il clima, a rendere la canapa un simbolo di sostenibilità per l’edilizia contemporanea.
La Lunga Storia Della Canapa
Sin dai primi grandi imperi, la canapa rivestì un ruolo cruciale: in Cina, oltre tremila anni fa, le sue fibre venivano intrecciate in stuoie e corde per affrontare i climi monsonici, mentre il canapulo mescolato all’argilla creava i battuti delle capanne neolitiche, capaci di resistere a piogge intense. Nel Mediterraneo, i Romani apprezzavano non solo i cordami da nave, ma anche la capacità della “terra di canapa” di rafforzare intonaci e rinforzare gli argini dei canali, come narra Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia.
Durante il Medioevo, nelle valli tedesche e inglesi, la canapa partecipava alla costruzione di case rurali: mischiata a calce e a paglia, rendeva i muri più elastici, adatti ai climi umidi del Nord Europa, e impediva le fessurazioni. Con l’avvento della Rivoluzione Industriale, l’interesse per il canapulo declinò a favore dei nuovi isolanti chimici, ma non scomparve del tutto: nella Francia agricola dell’Ottocento si sperimentarono bozzoli di canapa-calce per coibentare le case coloniche, anticipando i moderni principi di bioedilizia.
La Canapa nella Bioedilizia Moderna
e nelle Ristrutturazioni Domestiche
La Canapa nelle Nuove Costruzioni
Oggi, la canapa è una delle protagoniste della bioedilizia. Il canapulo, unito alla calce naturale, dà origine a un biocomposito dalle elevate prestazioni termiche e igrometriche, noto per la sua traspirabilità, leggerezza e inerzia termica. Questa miscela viene impiegata per realizzare pareti, solai e coperture in edifici a basso consumo energetico o addirittura passivi.
Il materiale è leggero ma resistente, regola naturalmente l’umidità degli ambienti e garantisce comfort sia in estate che in inverno. Inoltre, non brucia, non genera muffe e ha una durata secolare, purché protetto da intonaci traspiranti.
La Canapa nelle Ristrutturazioni Domestiche
Anche nelle ristrutturazioni private, la canapa trova spazio crescente. Viene utilizzata come isolante termo-acustico, in pannelli o in fiocchi sfusi, per sottotetti, intercapedini, pareti divisorie e pavimenti. È facile da maneggiare, non irrita la pelle e non rilascia sostanze nocive nell’ambiente domestico.
Grazie alla sua origine naturale, è perfetta per chi cerca un isolamento non solo efficace ma anche sano, privo di formaldeide, polveri sottili o emissioni VOC. Inoltre, l’uso della canapa contribuisce a valorizzare colture locali e filiere agricole sostenibili.
Il Legame tra Canapa e Calce
Il connubio tra canapa e calce ha dato vita a un materiale unico: il hempcrete, noto anche come calcestruzzo di canapa. Mescolando i granuli di canapulo al grassello di calce si ottiene un impasto che, stagionando, diventa un mattone leggero, traspirante e termicamente isolante. Questo biocomposito sfrutta le proprietà igroscopiche della calce – che fissa il carbonio e inibisce muffe – insieme alla struttura cellulare del canapulo, capace di catturare l’aria e smorzare i rumori. Oltre ai blocchi portanti non strutturali, la miscela trova impiego in intonaci alleggeriti, rasanti e riempimenti di intercapedini, offrendo soluzioni versatili per pareti, sottofondi e coperture, con un’impronta carbonica quasi neutra.
Perchè Scegliere La Canapa Oggi?
Confronti e Considerazioni
Gli Utilizzi Della Canapa
Versione | Uso | Prestazioni e Alternative Industriali |
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Canapulo + Calce | Realizzazione di pareti e tamponamenti | Isolamento termico, traspirabilità, massa termica. Alternativa: laterizi forati + EPS (meno traspiranti, più impattanti) |
Fiocchi di Canapa | Isolamento interno e sottotetti | Elevata coibenza e comfort estivo. Alternativa: lana di vetro o roccia (irritanti, meno ecologici) |
Pannelli di Fibra di Canapa | Contropareti, pareti divisorie, cappotti interni | Assorbimento acustico, facilità d’uso. Alternativa: polistirene espanso (non traspirante, derivato dal petrolio) |
Fibre di Canapa | Rinforzo di intonaci e malte naturali | Aumentano resistenza e flessibilità. Alternativa: fibre sintetiche (non biodegradabili) |
La canapa rappresenta molto più di una moda nel campo della bioedilizia: è una scelta concreta e consapevole, che unisce prestazioni tecniche elevate a un impatto ambientale ridotto. Offre soluzioni affidabili sia per chi costruisce da zero, sia per chi desidera rinnovare i propri spazi domestici in maniera naturale. In un’epoca in cui l’edilizia è chiamata a rispondere alle sfide della sostenibilità e della salubrità indoor, materiali come la canapa tracciano una via chiara: ripensare il costruire attraverso ciò che la terra ci offre, in modo intelligente, sano e durevole.