Nel cuore della Sicilia settentrionale, tra le alture che circondano il comune di Nicosia, si estrae da secoli una terra dal colore inconfondibile. Il Verde Nicosia è un pigmento naturale ricavato da argille ricche di ossidi minerali, utilizzato nella pittura murale per la sua tonalità sobria e terrosa, capace di evocare paesaggi mediterranei, boschi silenziosi e pareti antiche esposte al sole.
A differenza di altri verdi più brillanti o artificiali, questo pigmento racconta un’origine profondamente radicata nel territorio: è parte di una tradizione che lega la materia pittorica alla geologia e alla storia locale. La sua presenza, anche se meno conosciuta rispetto a pigmenti più noti, è documentata nei cantieri decorativi dell’entroterra siciliano, dove veniva scelto per la sua stabilità e compatibilità con la calce.
Un Verde Usato Nei Cicli A Calce
Il Verde Nicosia è particolarmente compatibile con la pittura murale tradizionale a calce, grazie alla sua stabilità chimica e alla resistenza alla luce. La sua resa opaca e terrosa lo rende ideale per superfici ampie, dove il colore non deve brillare ma accompagnare la struttura architettonica. In particolare, si ritrova in decorazioni di edifici religiosi e civili, soprattutto tra il XVII e il XIX secolo, sia come tinta dominante che come fondo per elementi vegetali o motivi ornamentali.
In Sicilia, alcune testimonianze conservate negli archivi della Curia e dell’ex Regia Deputazione dei Beni Culturali riportano l’impiego del “verde di pietra sicula” per il restauro di affreschi ecclesiastici in ambienti ad alta umidità, proprio per la sua capacità di mantenere la tonalità nel tempo senza viraggi evidenti.
Un Colore Che Respira Con L’Architettura
Rispetto ad altri verdi minerali come la malachite (più brillante e costosa) o la terra verde di Verona (più diffusa nel Nord Italia), il Verde Nicosia si distingue per una tonalità più sommessa, che si fonde con l’intonaco e non lo sovrasta. Questo lo ha reso ideale per decorazioni in contesti rurali o conventuali, dove la pittura non doveva simulare materiali preziosi, ma valorizzare l’autenticità della muratura.
Spesso utilizzato nei contorni delle finestre, nei fregi a motivi floreali, o nei fondi monocromi di sinopie e affreschi, questo pigmento si integra perfettamente con intonaci invecchiati, superfici scabre e ambienti in cui la luce naturale varia nel corso della giornata.
Curiosità Storiche E Tecniche
- In un inventario del 1743 dell’archivio del Monastero di Santa Maria degli Angeli, a Nicosia, si cita “una cassa di polvere verde per mure”, probabilmente riferita proprio a questo pigmento.
- Alcuni restauri recenti nel centro storico di Enna e Caltanissetta hanno individuato tracce compatibili con il Verde Nicosia, suggerendo un uso più ampio nella Sicilia interna.
- Un’antica ricetta riportata nel “Libro delle Pitture Murali” attribuito a maestranze siciliane dell’Ottocento prevede la mescolanza di questo verde con la calce spenta e sabbia finissima, per ottenere un effetto vellutato su pareti interne.
Confronto Con Altri Verdi Naturali
Il Verde Nicosia si distingue nel panorama dei verdi naturali per la sua tonalità opaca e terrosa, che lo rende particolarmente adatto alla pittura murale tradizionale in ambienti rustici e architetture storiche del Sud Italia. A differenza della Terra Verde di Verona, più fredda e tendente al grigiastro, il Verde Nicosia ha una base cromatica più calda e profonda, derivata dalle terre ferrose siciliane.
Il confronto con il Verde Brentonico — pigmento trentino ricavato da rocce contenenti glauconite e ferro — rivela invece differenze notevoli: il Brentonico ha una sfumatura più fredda e grigiastra, ed è spesso utilizzato in ambienti montani per la sua sobrietà e armonia con materiali lapidei. Il Verde Nicosia, al contrario, si esprime meglio in contesti mediterranei, con intonaci caldi e luci intense.
Un Pigmento “Siciliano Doc” Da Riscoprire
Il Verde Nicosia, pur essendo meno noto di altri verdi storici, conserva un valore inestimabile per chi opera nel campo del restauro e della decorazione muraria. La sua capacità di integrarsi con gli intonaci a calce, unita alla stabilità cromatica nel tempo, lo rende oggi una scelta consapevole per architetti, decoratori e restauratori che cercano materiali coerenti con la tradizione costruttiva locale. In un’epoca che riscopre la bellezza della materia prima, dei colori naturali e delle tecniche non invasive, il Verde Nicosia offre una via concreta per restituire autenticità ai nostri edifici.
Sorgenti:
Atlante dei pigmenti e delle terre naturali d’Italia (Istituto Centrale per il Restauro, 2016) – Archivio di Stato di Enna – Pitture e colori naturali nella tradizione siciliana (Giovanni Rizzo, Palermo, 2008) – Analisi mineralogica “Atti del Convegno Nazionale di Petrografia Applicata” (CNR, 2013)
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