In Germania, le terre ocra gialle e rosse sgorgano da antiche miniere e depositi minerali che, tra Harz, Baviera e Lusazia, offrono sfumature calde e terrose uniche nel panorama europeo. Oggi rimangono attivi pochi siti di estrazione – come le “Ockersümpfe” di Goslar e le miniere di Tierga – mentre altre cave storiche documentate raccontano un passato in cui ocra naturale alimentava l’industria dei colori e la decorazione murale. In questo articolo abbiamo mappato le regioni ancora commercialmente rilevanti, esplorato i restauri architettonici in cui si è confermato l’uso di ocra tedesca e analizzato dipinti di grandi maestri che impiegarono queste terre come base luminosa e durevole.
Regioni Di Provenienza dell’Ocra Tedesco
I Principali Luoghi d’Estrazione
In Germania si estraevano ocra soprattutto in alcune aree specifiche. Oggi un esempio noto è il “Lausitzer Ocker”, un pigmento giallo-bruno ottenuto dalle acque di scarto delle miniere a cielo aperto di lignite nella Lusazia (Sassonia orientale) Questa ocra ha un tono caldo e viene commercializzata da aziende come Kremer Pigmente. Storicamente erano importanti i giacimenti del Nordharz e dell’Oberpfalz: a Goslar (Harz) le acque di scarico della miniera di Rammelsberg depositavano ocra nei cosiddetti “Ockersümpfe”, mentre presso Neukirchen (Baviera, Oberpfalz) si estraeva ocra in gallerie sotterranee fino all’inizio del Novecento. Anche nell’area di Regensburg (ad es. Keilberg) e nei dintorni di Laaber venivano sfruttati piccoli giacimenti locali. Per la tonalità rossa, è documentato il minerale noto come Rötel: in Germania veniva estratto su litiformazioni ricche di ematite (per esempio al Schaumberg nel Saarland). I pigmenti di ocra gialla venivano poi macinati in mulini specifici (ad es. la «Farbmühle» di Neukirchen) e venduti come pitture; anche qui restano siti storici visibili come museo minerario a Neukirchen.
- Lusazia (Sassonia)
- Goslar (Harz)
- Neukirchen (Baviera)
L‘Ocra Tedesco nel Restauro Storico
Numerosi edifici storici tedeschi presentano decorazioni in ocra gialla, come si è ricostruito con indagini cromatiche. Ad esempio, un palazzo in stile Gründerzeit a Berlino aveva la facciata principale dipinta di grigio con gli elementi architettonici (cornici, lesene) risaltati in giallo ocra. Anche scuole o edifici civili hanno usato tonalità ocra intense: la Overbeckschule di Colonia (costruita nel 1908) mostrava ampie superfici intonacate in un vivace giallo-ocra.
Nell’architettura ecclesiastica, per esempio il complesso di Kloster Steinfeld in Renania, le ali laterali della basilica rivelano ancora, nelle indagini sulle stratigrafie dei colori, intonaci di colore giallo ocra. In generale, studi di restauro sottolineano come façciate e decorazioni barocche tedesche spesso impieghino ocra per risaltare ornamenti o fasce: per esempio nel restauro dell’Overbeckschule di Colonia si è evidenziato che «le superfici di facciata erano intonacate in un intenso giallo-ocra» a contrasto dei basamenti chiari, mentre in un edificio berlinese ottocentesco «l’ornamento architettonico in ocra era sottolineato sullo sfondo grigio»
L‘Ocra della Germania nelle Grandi Opere d’Arte
Le analisi chimico-fisiche sui dipinti confermano l’uso diffuso dell’ocra nella pittura tedesca. Il laboratorio Rathgen di Berlino nota che il “Gelber Ocker” è un pigmento terrestre ferruginoso ampiomente diffuso e poco costoso, spesso impiegato per grandi campiture gialle. Per esempio, negli studi su dipinti del XVII secolo emerge chiaramente l’uso di ocra gialla nelle campiture di cielo e vestiario. Nell’opera “Sacrificio di Noè” di Johann König (ca. 1620) il cielo all’alba è dipinto con ocra gialla naturale: la spettroscopia Raman conferma che solo le parti del doppio arcobaleno usano giallo di piombo, mentre l’ampio cielo è ocra ferrica.
Analogamente in un “Paesaggio con ninfa” dello stesso autore, tutti i gialli sono ottenuti da ocra senza tracce di giallo artificiale. Nel dipinto barocco “Estasi di San Paolo” di Johann Liss (anni ‘20 del ‘600), lunghi tratti di cielo giallo brillantino risultano formati da ocra naturale con minimi accenti in giallo di piombo. Un altro caso è un piccolo polittico domestico tedesco di inizio Seicento (all’epoca attribuito ad Adam Elsheimer): in esso l’aureola intorno alla colomba dello Spirito Santo presenta un chiaro segnale di ferro, indice di ocra gialla, mentre gli abiti adiacenti sono in giallo a base di piombo. Questi studi tecnici, condotti su dipinti conservati nelle raccolte pubbliche tedesche, confermano dunque l’impiego diffuso di terre ocra negli artisti tedeschi, soprattutto per i toni chiari e dorati.
Considerazioni sull’Ocra Tedesco
Le terre ocra della Germania, pur meno note di quelle mediterranee, vantano una solida tradizione di impiego che spazia dalle facciate storiche alle tele barocche. Nell’era contemporanea, il recupero di questi pigmenti autentici non solo arricchisce le tecniche di restauro e bioedilizia, ma testimonia l’importanza di un materiale economico e sostenibile, capace di donare alle superfici un calore genuino e radicato nel territorio. Riscoprire e valorizzare le ocre tedesche significa così proseguire un dialogo secolare tra arte, artigianato e geologia, garantendo che la storia dei colori continui a vivere nelle tonalità terrose del futuro.
Sorgenti e Approfondimenti: heimatforschung-regensburg.de – mineralienatlas.de – denkmalpflege.lvr.de – smb.museum – eifelsteig.de