• Colori di Renoir

I Pigmenti Preferiti da Pierre-Auguste Renoir

Pierre-Auguste Renoir (1841 – 1919) insegnò al mondo a “sentire” la luce attraverso il colore: ogni sua tela è il frutto di un laboratorio artigianale in cui le polveri di pigmento venivano selezionate, trattate e mescolate con olio di lino purissimo per restituire il calore delle carnagioni, il tremolio dell’acqua e la vibrazione dei fiori. Nei suoi appunti di bottega, accanto alle fatture dei tubetti parigini, troviamo note sul dosaggio di bianco di piombo‑cadmio per i punti luce, sull’uso di cadmio giallo per i girasoli di Montmartre e di cinabro per i tocchi più celebrativi nei tessuti. Le analisi XRF e FTIR sulle tele originali – da Le Déjeuner des Canotiers alle marine di Argenteuil – confermano come Renoir privilegiasse pigmenti che mantenevano brillantezza e trasparenza anche dopo decine di anni. 

I Pigmenti della Tavolozza di Renoir

Renoir dipingeva quasi esclusivamente a olio su tela, impiegando tele di lino lievemente preparate con gesso e colla. In studio e spesso en plein air, mescolava i suoi pigmenti con olio di lino bianco filtrato, ottenendo impasti fluidi ma sufficientemente corposi per sostenere le pennellate rapide. La sua bottega a Montmartre riceveva rifornimenti costanti di tubetti di nuovo conio – dai cadmio alle cromati – affiancati alle ocre e ai blu minerali tradizionali, in un’alchimia che gli permetteva di ricreare sulla tela il tremolio della luce e la morbidezza delle carnagioni.

Blu Cobalto

COLORE: Blu Luminoso

ORIGINE: Francia

Il Cobalto Blu era per Renoir un blu di apertura, usato nei cieli sereni e come accento nei riflessi delle ombre. Più delicato del Prussian Blue, resisteva senza virare, creando piani di colore vibranti ma mai freddi. Sulle tende di una veranda o sulle increspature dell’acqua in La Grenouillère, Renoir stendeva il Cobalto Blue in campiture orizzontali, miscelandolo talvolta con minime quantità di Bianco piombo‑cadmio per ottenere un azzurro polveroso, perfetto per restituire l’aria pura di una mattina estiva.

Cinabro

COLORE: Rosso Vermiglio

ORIGINE: Spagna, Italia

Il cinabro fu uno dei rossi preferiti da Renoir per rappresentare carnagioni delicate e frammenti di abiti in tessuti pregiati. In La Danse à la Ville, il rosso vermiglio dei nastri e dei veli nasce dalla fusione di Cinabro e micro-dosi di Terra di Siena, dosati con cura per ottenere una tonalità calda che non desse mai l’impressione di un rosso smagliante, ma di un colore vivo, vibrante e allo stesso tempo naturale.

Giallo Cadmio

COLORE: Giallo Scuro

ORIGINE: Europa

Il Cadmio Giallo rivoluzionò la tavolozza di Renoir permettendogli di dipingere fiori, frutta e riflessi dorati con un’intensità nuova. Nei girasoli e nei gelsomini di Le Déjeuner des Canotiers, il Cadmio Giallo veniva applicato in impasti densi, quasi cremosi, che catturavano la luce come stelle liquide. Mescolato a un tocco di Bianco di piombo‑cadmio, creava sfumature che oscillavano dal giallo puro al crema luminoso, restituendo la vitalità di un bouquet appena colto.

Blu Oltremare

COLORE: Blu Luminoso

ORIGINE: Afghanistan

Il lapislazzuli, pigmento sontuoso e prezioso, compariva in pochi dettagli di lusso: in certi tessuti di velluto nei ritratti in costume o nei riflessi di vesti importanti. Renoir, pur prediligendo i blu sintetici per la maggior parte delle sue tele all’aperto, non disdegnava qualche tocco di ultramarino puro nei lavori commissionati dalle élite, dove quel blu profondo conferiva un senso di ricchezza e di profondità spaziale senza pari.

Terra Verde Verona

COLORE: Verde Profondo

ORIGINE: Verona, Italia

Il verde di Verona è un pigmento che Renoir amava impiegare per le ombre delicate dei paesaggi estivi e per i riflessi dei fogliami nel pieno splendore della luce mediterranea. Estratto dalle rocce serpentiniche dei Monti Lessini, veniva setacciato fino a ottenere una polvere finissima che, miscelata con olio di lino in proporzioni variabili, consentiva velature trasparenti o impasti più compatti a seconda dell’effetto desiderato. Nei suoi dipinti en plein air – come in La Grenouillère o nei giardini di Cagnes-sur-Mer – Renoir lo stendeva in mani sovrapposte, modulando la densità del verde per costruire profondità spaziali e suggerire il tremolio delle foglie al vento. La sua stabilità alla luce e la morbidezza del tono lo rendevano perfetto per raccordare gli azzurri del cielo con le ocre dei pannelli solari, creando un’armonia cromatica che palpita di vita e di colore.

Terra di Siena

COLORE: Giallo Scuro

ORIGINE: Siena, Toscana

La Terra di Siena interveniva nei toni dell’incarnato e nelle ombre morbide dei volti. Renoir la miscelava a impasti sottili, stratificandola con velature leggere di Bianco, per ottenere carnagioni sfumate e morbidezza tattili. Nei ritratti di fanciulle, quel marrone caldo donava spessore alle guance e ai colli, modulando la luce con transizioni dolci e avvolgenti.

Bianco di Piombo

COLORE: Bianco Caldo

ORIGINE: Europa

Il bianco di piombo era la base essenziale di Renoir per le zone di massima luce. Ne stendeva strati spessi sul pennello, oscillando tra tocchi densi e velature impalpabili, per far risaltare riflessi di sole sui cappelli estivi o i bagliori sul pelo dei cani. Le analisi dei suoi quadri rivelano che alternava bianco puro e bianco miscelato con un tocco di Ocra gialla o Terra di Siena per creare bianchi caldi, perfetti per le carnagioni luminose dei modelli ritratte in giardino. Questa polvere di piombo‑cadmio, impastata con olio assai fluido, non ingialliva nel tempo e manteneva la sua brillantezza anche nelle tele esposte alle finestre dello studio.

I Capolavori di Renoir Attraverso i Suoi Pigmenti

Per Renoir la tela era un luogo di festa per la luce e il colore: ogni scena nasconde un lavoro di miscelazione che parte dallo studio delle polveri e dei leganti. Nei dipinti en plein air come nei grandi banchetti allegri, il pittore componeva i contrasti con velature materiche, stratificando pigmenti in mani successive per restituire l’effetto tremolante dell’aria, la rotondità delle forme e il calore dei riflessi solari.

Le Déjeuner des Canotiers  (1881)

Phillips Collection,Washington 

Nel luminoso convivio di LeDéjeuner des Canotiers, il Cadmio Giallo irradia i primi piani: applicato in spessi impasti, illumina la tovaglia e i bicchieri di cristallo, mentre un tocco di Ocra Gialla ne ammorbidisce i passaggi verso il bianco. Le mele nel cestino guizzano di Cadmio Rosso, dosato con parsimonia per mantenere un rosso vivo ma naturale. Nel fondo, le architetture in legno e i pali delle barche sono costruiti con Terra d’Ombra Bruciata, miscelata con poco nero carbone per un bruno pieno, capace di fare da contrappunto alle vibrazioni cromatiche. Le ombre sugli individui, leggere e calde, nascono da sottili velature di Terra di Siena mescolata a bianco di piombo‑cadmio, offrendo gradazioni tonali che definiscono i volti con morbidezza.

Le Déjeuner des Canotiers renoir

Bal du Moulin de la Galette (1876)

Museo d’Orsay, Parigi

Nel vivace Bal du Moulin de la Galette, Renoir sfrutta la luce filtrata fra gli alberi: i lampi di sole sulle gonne delle danzatrici sono dipinti con Bianco di piombo‑cadmio e minuscole dosi di Cadmio Giallo, stese con pennellate rapide per suggerire il movimento. Le ombre scorrono fra i tavoli in toni di Terra Verde di Verona, stratificata su Cobalto Blue, creando un verde-blu che evoca le foglie mosse dal vento. I volti dei partecipanti emergono da impasti di Terra di Siena e Rosso Cinabro, calibrati per restituire carnagioni calde, mentre i vestiti più scuri – cappelli e giacche – vengono delineati con Nero Carbone, stemperato con ocra per evitare appiattimenti e mantenere un ritmo cromatico.

Bal du Moulin de la Galette renoir

Les Grandes Baigneuses (1887)

 Museum of Art, Philadelphia

Nelle donne ritratte nell’acqua di Les Grandes Baigneuses, Renoir lavora con una tavolozza intima: il corpo umano è modellato da velature sottili di Bianco di piombo‑cadmio e di Cadmio Rosso, stratificate per ottenere carnagioni luminose e morbide. L’acqua circostante, invece, vibra di Azzurrite e di un tocco leggero di Prussian Blue, mescolati in una miscela delicata che rende il liquido palpabile. I riflessi sul fango e sulla vegetazione sono suggeriti con campiture di Ocra Gialla e Terra di Siena, mentre il contorno dei corpi si fonde con ombre create da Terra d’Ombra Bruciata, dosata in velature trasparenti, per un effetto di naturalismo sensuale.

Usare i Colori del Maestro Renoir Oggi

Adottare i pigmenti di Renoir significa regolare la luce e la materia con la stessa gioia e precisione dell’Impressionista. Mescolare Bianco di piombo‑cadmio con terre antiche per restituire carnagioni morbide, stratificare Cadmio Giallo e Ocra per derivare bagliori solari, dosare Cobalto Blue e Terra Verde di Verona per accordare piani di natura e cielo: sono gesti che mantengono il colore vivo, capace di reagire alla luce come in un dipinto dal vivo. In un mondo di superfici piatte, tornare a questi pigmenti artigianali vuol dire restituire spessore, durata e quella scintilla di allegria che solo il colore, nella sua materia più autentica, può offrire.

Sorgenti e Approfondimenti: nytimes.com – colourlex.com – martinapugliese.github.io – drawpaintacademy.com