I Materiali dell’Antica Roma: Pozzolana

La pozzolana è il segreto dietro la longevità delle opere monumentali romane. Estratta dalle colate vulcaniche dei Campi Flegrei e dei Colli Albani, questa cenere finemente macinata reagisce con la calce viva e l’acqua, dando origine a malte che induriscono anche sott’acqua. Grazie a essa, i colossali archi degli acquedotti, le volte delle terme e i piloni dei ponti conservarono forma e coesione per secoli.

La sua semplicità d’uso – estrazione, frantumazione e miscelazione senza attrezzature complesse – si associa a proprietà idrauliche uniche: stabilità fisica, resistenza ai cicli termici e perfetta impermeabilità. Scopriamo quindi l’origine geologica della pozzolana, le tecniche antiche di estrazione e preparazione, le reazioni di presa e indurimento, e alcuni casi emblematici, dalle cisterne di Miseno all’acquedotto Claudio, per mostrare come un materiale naturale abbia permesso a Roma di costruire strutture tuttora studiate con ammirazione.

Origine Geologica e Tipologie

di Pozzolana Romana

La pozzolana affonda le sue radici nei vasti campi vulcanici che circondano l’area di Roma. Le colate dei Campi Flegrei e dei Colli Albani, attive principalmente tra 200 000 e 30 000 anni fa, hanno prodotto ceneri e lapilli ricchi di vetro vulcanico e silicati alluminosilicatici. A seconda della composizione e del grado di alterazione, distinguono due varietà principali:

  • Pozzolana grigia, raccolta nelle aree più antiche dei Colli Albani, caratterizzata da frammenti scuri e ruvidi;
  • Pozzolana rossa, estratta dalle colate flegree, con tonalità calde dovute a ossidi di ferro.

Queste differenze determinano la velocità di reattività e la finezza del frutto, elementi fondamentali per regolare i tempi di presa e la resistenza finale della malta. Le ricerche mineralogiche hanno evidenziato che la presenza di vetro vulcanico amorfo e di piccole particelle di alluminosilicati promuove la formazione di gel di silicato di calcio idrato (C-S-H), responsabile della coesione idraulica.

Vista sui Colli Albani e il Vulcano Laziale

Vista sui Colli Albani e il Vulcano Laziale

Estrazione e Preparazione

della Pozzolana Romana

Le cave di pozzolana erano organizzate secondo un rigido sistema di turni e squadre specializzate. I blocchi e le ceneri venivano estratti tramite scalpelli di ferro e picconi, quindi trasportati su carri o con barche lungo i canali che collegavano i giacimenti a Roma. Giunte in officine di macinazione sulle rive del Tevere o vicino agli edifici in costruzione, le ceneri venivano sottoposte a due processi:

  1. Frantumazione grossolana, con battiture meccaniche che rompevano i ciottoli più grandi;
  2. Setacciatura fine, in grosse tinozze circolari, per separare le particelle sotto i 100 µm, dimensione ideale per una reazione idraulica efficace.

Le miscele erano regulate empiricamente: Vitruvio consiglia proporzioni da 1:1 a 1:3 (calce viva : pozzolana), a seconda dell’impiego finale, mentre documenti successivi suggeriscono varianti leggermente più pozzolaniche per opere soggette a pressione idrostatica.

Cava di Onano - Dove oggi continua ad essere estratta la Pozzolana

Cava di Onano – Dove da secoli continua ad essere estratta la Pozzolana

Proprietà Chimico-Fisiche

Della Pozzolana Romana

La pozzolana diventa legante grazie a un processo che unisce chimica e natura: mescolata con calce viva e acqua, la cenere vulcanica stimola una presa progressiva, trasformando gradualmente un impasto morbido in una massa solida. Inizialmente la malta comincia a irrigidirsi, reggendo i primi pesi entro poche ore; nei giorni successivi, cristalli finissimi si sviluppano tra le particelle, saldandole e conferendo sempre maggiore coesione. Col passare delle settimane e dei mesi, questa rete interna continua a rafforzarsi, garantendo una durabilità straordinaria e una resistenza meccanica che pochi materiali moderni riescono a eguagliare.

Pietre Di Pozzolana Rossa

Pietre Di Pozzolana Rossa

Tempi di Presa e Sviluppo di Resistenza

L’indurimento si svolge in tre fasi principali:

  1. Presa iniziale (ore): la malta perde plasticità e inizia a sostenere piccoli carichi;
  2. Presatura intermedia (giorni): la rete di C-S-H si estende, aumentando progressivamente rigidezza e resistenza;
  3. Maturazione (settimane-mesi): anche a lungo termine la struttura continua a irrobustirsi, consolidando le prestazioni nel tempo.

Grazie a questa evoluzione, opere costruite con pozzolana raggiungono il 60–70 % della loro resistenza finale già in poche settimane, e continuano a migliorare nei mesi successivi.

Impermeabilità e Durata Secolare

La compatezza della matrice C-S-H limita fortemente il passaggio dell’acqua. In più, l’alcalinità iniziale (pH > 12) svolge una funzione antimuffa e antibatterica, fondamentale negli ambienti umidi di come le Vasche termali, dove il contatto prolungato con acqua calda poteva favorire la proliferazione biologica e nelle Canalizzazioni idriche, dove era fondamentale mantenere pulite e salubri le tubazioni sotterranee. Campioni di malta romana prelevati da strutture millenarie conservano ancora gran parte della loro coesione. I motivi principali sono:

  • La stabilità chimica del C-S-H, poco soggetto a trasformazioni con acqua o CO₂;
  • La stratificazione muraria, che protegge gli strati interni dai fenomeni di erosione.

In sintesi, la pozzolana unisce la semplicità di un legante naturale a prestazioni idrauliche e meccaniche che, per durabilità e sostenibilità, restano un modello anche per l’edilizia contemporanea.

La Pozzolana Nelle Opere Romane

Tecniche ed Utilizzi

La Domus

Nelle residenze patrizie, la pozzolana non era riservata alle grandi opere: entrava nei sottofondi dei pavimenti in cocciopesto, dove veniva miscelata a frammenti di tegole e calce per ottenere un basamento continuo, leggermente elastico e impermeabile. Anche i cortili porticati erano spesso dotati di piccole vasche di raccolta dell’acqua piovana, rivestite con intonaci pozzolanici spessi fino a 5 cm, capaci di proteggere le strutture lignee delle colonnine e di mantenere asciutta la zona abitabile. In alcune domus di Pompei e Ostia sono stati rinvenuti pavimenti in mosaico posati su un “letto” di malta pozzolanica, che assorbiva le dilatazioni termiche e garantiva una planarità perfetta per le tessere.

I Ponti

Nei ponti ad arco come l’Alcántara, la pozzolana entrava sia nei conci di pietra, sigillati con malta, sia nelle volte di scarico e nelle fondazioni sommerse. Le giunzioni, talvolta spesse oltre 2 cm, impedivano alle acque dei fiumi di infiltrarsi, mentre la matrice di gel C-S-H compensava le micro-movimentazioni causate dalle escursioni termiche e dal traffico. Anche dopo inondazioni o sollecitazioni meccaniche ripetute, i paramenti murari rimanevano compatti, dimostrando la superiorità di questo legante rispetto alle malte aeree.

Le Terme

Nelle sale del calidarium e del tepidarium, le malte di pozzolana costituivano lo strato di base su cui si applicava il cocciopesto: spesso tra i 10 e i 15 cm di impasto, stagionati con vapori caldi e umidi. I rivestimenti interni erano ulteriormente protetti da una fine pellicola di malta ricca di cocci macinati, levigata a specchio e colorata con pigmenti naturali. Studi su campioni delle Terme di Caracalla mostrano che la stratificazione—opus caementicium, poi malta pozzolanica, infine finitura in cocciopesto—era calibrata per minimizzare il distacco dovuto alle sollecitazioni termiche e alla penetrazione del vapore.

Gli Anfiteatri

Il cuore dell’opus caementicium che reggeva cavea e volte di anfiteatri come il Colosseo era costituito da una miscela ricca di pozzolana campana, sabbie vulcaniche e cocciopesto fine. Qui la malta doveva sopportare cicli di carico altissimi e intemperie. La qualità delle reazioni idrauliche era tale da consentire getti in spessori superiori al metro senza lasciare giunti deboli: una volta indurita, la struttura diventava un blocco unico, resistente alle vibrazioni generate dal pubblico e alle precipitazioni. L’assenza di crepe rilevanti in molti anfiteatri millenari testimonia l’efficacia di queste ricette.

Gli Acquedotti

Dai piloni in opus quadratum dell’Acquedotto Claudio alle canalizzazioni sotterranee, la pozzolana assicurava tenuta idraulica e durabilità. Le condotte in muratura, rivestite internamente con uno strato di malta pozzolanica di 5–8 cm, mostravano un’assoluta impermeabilità: persino dopo secoli, le analisi hanno rilevato assorbimenti d’acqua inferiori al 3 % del volume. Questo legante naturale veniva spesso applicato bagnando preventivamente i paramenti lapidei o laterizi, così da favorire l’adesione e impedire che l’acqua di risalita impedisse la presa.

La Pozzolana nella BioEdilizia Moderna

Conclusioni

La pozzolana resta oggi un punto di riferimento per chi cerca un’edilizia a basso impatto ambientale. Estratta e macinata senza processi ad alta temperatura, questo legante naturale riduce i consumi rispetto al cemento Portland, e offre malte traspiranti, resistenti all’umidità e antimuffa. In bioedilizia si utilizza soprattutto per intonaci interni ed esterni, pavimenti e massetti isolanti, sfruttando la sua capacità di indurire anche a contatto con l’acqua e di regolare l’umidità. Piccole imprese e cooperative in Italia e Grecia la impiegano già con successo in restauri e nuove costruzioni, apprezzandone l’igrotermia e la salubrità.

L’industria tenta di replicarne le proprietà con sottoprodotti come cenere volante o microsilice, ma spesso incontra variabilità e minore durabilità. Ricerche recenti (Lawrence Berkeley Lab, CISMA) hanno dimostrato che la vera forza del calcestruzzo romano deriva da ricristallizzazioni lente e naturali, difficili da emulare artificialmente. Le prospettive sono incoraggianti: nuove miscele pozzolaniche per getti strutturali e sottofondi isolanti stanno emergendo nel settore green, ma la diffusione su larga scala richiede cave attive, logistica e aggiornamenti normativi. Riprendere questa tradizione millenaria significa unire sostenibilità, efficienza e resistenza secolare.

SORGENTI E APPROFONDIMENTI SULLA DOMUS ROMANA: traditionalbuilding.com – nationalgeographic.itpozzolanamontenero.com – engineeringrome.org – pozzolan.org – romanoimpero.com