• I COLORI DEI FARAONI

I Colori Degli Antichi Egizi

Il passaggio dalla preistoria alla civiltà organizzata è indicata da quasi tutti gli storici con la nascita dell’impero egizio, i cui albori prima delle grandi dinastie risale intorno al 4000 a. C. Sicuramente per la storia del colore gli egizi segnano un vero e proprio punto di svolta e nella loro lunga storia i colori e le tecniche scoperte da questa antica civiltà sono innumerevoli e molte di queste vengo impiegate ancora oggi, utilizzando le stesse tecniche di estrazione e preparazione che gli egizi hanno insegnato al mondo.

La prima testimonianza dell’utilizzo del colore riconducibile all’impero Egiziano è stata effettuata dall’archeologa Renee Friedman dell’Università di Oxford presso la città di Nekhen (oggi Kom el Ahmar) che all’interno di una tomba ha rinvenuto la più antica pittura parietale egizia. Qui i pigmenti naturali utilizzati sono ancora quelli che hanno segnato la preistoria: il giallo e il rosso con le terre d’ocra e il nero e il bianco con la fuliggine e il calcare. Ma questo resterà un punto di inizio per l’arte egizia che da quel momento nel passato remoto aveva davanti a se un’impero lungo oltre 3000 anni, ricco di innovazioni e cambiamenti che hanno profondamente segnato il futuro dell’arte e della storia umana in generale.

La Nascita Dei Primi Colori Freddi

Antico Egitto blu antico

Esempio d’utilizzo dei primi colori freddi della storia

Quando l’antico Egitto passa dalla protostoria del leggendario Re Scorpione e comincia la storia delle prime grandi dinastie come quelle di Tinis e Menfis, anche nella storia del colore avvengono dei grandi cambiamenti che segneranno tutti i secoli a venire. Questa rivoluzione nell’utilizzo del colore è anche merito della filosofia esistenziale e religiosa che ha contraddistinto il popolo Egizio, infatti proprio come è successo per l’uomo primitivo, l’utilizzo della pittura sopratutto nelle sue fasi iniziali era strettamente legato al rito funebre e alla necessità di esprimere concetti astratti che è risultato più facile dipingere che spiegare a parole.

E’ proprio dal bisogno di rendere sempre più realistiche e precise le proprie raffigurazioni che nasce una ricerca dei colori che ha portato ad un rapido sviluppo nella tecnologica dei materiali pittorici e durante la III e IV Dinastia vediamo comparire una gamma sempre più completa di colori che comprende anche colori come il verde e il blu, colori fino ad allora sconosciuti che contraddistingueranno invece tutta la storia dell’arte degli antichi Egizi.

Quest’arte fatta di colori straordinari ottenuti con metodi anche piuttosto sofisticati come sappiamo non è rimasta limitata alle tombe ma velocemente è iniziata a far parte della vita quotidiana di questa civiltà che era solita decorare molti punti d’interesse della vita comune come ad esempio i templi ed i grandi palazzi ma anche statue ed oggetti comuni di pietra o legno. Fino a giungere ai celebri geroglifici, dove tutta l’arte e l’esperienza di questo popolo nella creazione e nell’utilizzo dei colori viene fuori in tutta la sua magnificenza con opere che ancora oggi sono in grado di stupire per la loro bellezza.

Lo Sviluppo dell’Artigianato del Colore

Quello che ha reso celebre la pittura egizia in tutti gli angoli del mondo non è solo la sua bellezza e la sua valenza artistica, ma anche per la impressionante capacità di conservare quest’arte nei secoli con metodi che prevedevano ovviamente solo l’utilizzo delle materie prime che la natura di quelle zone poteva fornire.

Antico Egitto primi colori freddi

Presto gli Egizi colsero l’importanza del fondo per la buona riuscita delle proprie decorazione e pitture ed è cosi che nacque ad esempio quello che si può definire il primo intonaco della storia realizzato con il famoso limo del fiume Nilo, scegliendo accuratamente la zona dove l’argilla depositata dall’acqua si andava a mescolare con le rocce calcaree e la sabbia del deserto creando in maniera del tutto naturale un’intonaco a prova di secoli che si prestava perfettamente alla necessità espressiva dell’arte egizia che diventava sempre più complessa con il passare degli anni.

Pure l’impiego del gesso, che abbiamo visto essere stato usato anche nelle preistoria per produrre i primi bianchi, in mano agli artigiani dell’antico egizio assume molti ruoli importanti nella decorazione e vengono create nuove tecniche che utilizziamo ancora oggi tra cui quello della stuccatura delle pareti o quello della preparazione di uno strato di gesso come fondo per la pittura assicurando cosi continuità nella superficie e uniformità di assorbimento del colore. Non c’è da sorprendersi dunque che gli appartenenti alla categoria degli artigiani che conoscevano i segreti della decorazione fossero molto in alto nella scala gerarchica dell’antico Egitto.

I Colori e Le Terre Naturali Dell’Antico Egitto

L’antico Egitto è senza dubbio una delle civiltà che è stata oggetto del maggior numero di studi storici e archeologici approfonditi ed esistono moltissime ricerche di ogni genere e natura su questo straordinario popolo, dunque le informazioni sui colori e i materiali utilizzati sono numerose e precise nonostante la distanza nel tempo. Grazie alla letteratura e alla scienza chimica è possibile risalire in modo preciso ai pigmenti utilizzati nelle decorazioni Egizie senza però che manchi una parte di mistero che da sempre accompagna la storia di questa civiltà, in particolare su alcuni colori e tecniche che ancora oggi è impossibile decifrare con esattezza. Ecco quali sono stati i principali colori e le principali pigmenti utilizzati per ottenerli dell’antico Egitto:

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I ROSSI

FONTI PRINCIPALI: Terra Ocra Rossa, Realgar, Minio, Robbia

Il pigmento naturale più utilizzato in assoluto dal popolo Egizio è sicuramente l’ocra rosso, che come abbiamo visto è stato anche il primo colore dell’uomo preistorico che ne ha lasciato le tracce più antiche nel sud della Francia, ma anche le zone costiere del Mar Rosso e del Sinai sono ricche di ocra rosso di altissima qualità ed il suo utilizzo si è presto diffuso in tanti settori dell’artigianato egizio ed è rimasto uno dei principali colori utilizzato nelle pitture per tutta la durata millenaria dell’impero. Anche se vennero scoperti altri pigmenti rossi come quelli ottenuti dal realgar o dal minio, la terra ocra rossa è rimasta sempre la fonte principale del colore rosso per la sua grande stabilità e resistenza.

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I GIALLI

FONTI PRINCIPALI: Terra Ocra Gialla, Orpimento, Massicot

Anche l’ocra giallo è uno dei colori più antichi ed usati della storia umana e l’impero Egizio non fa eccezione, facendo un largo uso del colore giallo nelle sue raffigurazioni artistiche grazie anche al fatto di disporre di una terra d’ocra gialla di qualità eccelsa estratta nei dintorni del Tebe e del Deserto Libico. L’ocra giallo cosi come l’ocra rosso ha delle grandi qualità di stabilità che l’hanno reso fondamentale nell’arte egizia ma rispetto al rosso, l’ocra giallo non raggiunge mai grandi livelli di brillantezza indipendentemente dalla quantità utilizzata. Per questa ragione verso la metà dell’impero si cominciò ad usare l’orpimento, un minerale da cui era possibile ottenere una terra gialla che garantiva colori decisamente più accessi di quelli dell’ocra giallo.

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I BLU

FONTI PRINCIPALI: Azzurrite, Lapislazzuli

Il blu è sicuramente il colore che più ha contraddistinto la secolare arte egizia, sia per quanto riguarda l’utilizzo del colore stesso sia per la ricerca dei metodi per ottenerlo. In ordine cronologico il primo pigmento blu fu quello ottenuto dall’azzurrite, minerale proveniente sempre dalle ricche miniere del Sinai che però non è un buon pigmento perchè tende a trasformarsi con il tempo e quindi questo spinge gli Egizi ad ulteriori ricerche ed è cosi che nacque il pigmento più studiato di tutta la storia di questo popolo: il blu egizio. Questo pigmento si otteneva per fusione di un minerale di rame con sabbia silicea, calcare e natron che svolgeva la funzione di solvente. E’ sorprendente pensare che questo era il risultato della chimica di 5000 anni fa dato che il primo ritrovamento certificato dell’utilizzo del blu Egitto risale alla III Dinastia.

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I VERDI

FONTI PRINCIPALI: Rame, Malachite, Crisocolla, Paratacamite

Primo popolo ad utilizzare questo colore nella propria arte, la fonte principale di verde per gli antichi egizi era il sale di rame, pigmento che questa civiltà conosceva bene dato che la lavorazione di questo metallo era già molto diffusa in tutta la Valle del Nilo da secoli. Il pigmento verde delle miniere del Sinai era tanto abbondante quanto rinomato che veniva addirittura esportato in grandi quantità in molti altri continenti come l’Europa e l’Asia e dove dunque è possibile trovare ancora oggi tracce di verde creato con questa terra dell’Africa. Un’altro pigmento scoperto successivamente per ottenere un verde con maggiore brillantezza era la malachite, minerale piuttosto comune in quelle zone e dal tipico colore verde che gli egizi estraevano e frantumavano per creare una finissima polvere che veniva utilizzata nelle opere di maggior prestigio.

I Leganti e Le Vernici dell’Antico Egitto

Pareti Decorate antico egitto conservate perfettamente

Tomba di Nefertiti con Antiche Pareti Decorate conservate perfettamente

E’ facile immaginare quali fossero i principali leganti per i pigmenti che gli antichi Egizi utilizzavano. Il più diffuso era sicuramente la gomma arabica che veniva ottenuta dall’incisione del tronco dell’albero d’acacia, pianta subdesertica veramente molto comune nei territori dell’impero. Oltre alla gomma arabica che era senza dubbio la più importante, è possibile immaginare anche l’utilizzo dei leganti più comuni del passato come la colla animale, ottenuta per bollitura di ossa, corna e zoccoli o come la cera d’api che poteva essere utilizzata anche come protettivo.

Gli Egizi furono il primo popolo a creare delle vere e proprie vernici murali che cominciarono ad essere utilizzate a partire dalla XVIII Dinastia e che avevano lo stesso scopo che hanno le vernici oggi; abbellire l’ambiente rendendolo più sano e accogliente ma anche proteggere le pareti grazie allo strato protettivo che viene creato. Queste vernici erano fortemente resinose e come gli antichi artigiani egizi riuscissero ad applicarle senza fare utilizzo di solventi, resta tutt’oggi un piccolo mistero per il mondo della decorazione antica.

Per chi volesse approfondire questi argomenti consigliamo la lettura del bellissimo libro di Luciano Colombo “I Colori Degli Antichi” edito per Nardini Editore (1995)