• Pigmenti Naturali Versatili

I 10 Pigmenti Naturali più Versatili

Le Terre Coloranti Universali

Nel corso dei secoli, artigiani e pittori hanno imparato a contare su un piccolo nucleo di terre e minerali – insieme ad alcune polveri di grande pregio – capaci di adattarsi a qualunque tecnica pittorica, dalle velature ad affresco fino alle mescole moderne a emulsione. Questi dieci pigmenti naturali, estratti da argille ferruginose, fuliggine e rocce preziose, hanno dimostrato una straordinaria compatibilità con calce viva, caseina, olio e vinilici, senza mai tradire la traspirabilità delle pareti.

Dall’ocra gialla delle colline mediterranee all’ocra rossa e alla versione più calda della Terra di Siena, passando per l’ombra naturale e quella bruciata, fino ai verdi delle terre ferrose e ai neri antichi, ogni colore porta con sé la memoria dei suoi luoghi d’origine. Il Bianco San Giovanni, ottenuto da calce spenta, offre la base immacolata perfetta per ogni murale, mentre il lapislazzuli e la malachite rappresentano l’apice della purezza cromatica, capaci di donare intensità e profondità senza pari.

Sono pigmenti che hanno resistito alle intemperie, alla luce e al tempo, testimoni di una tradizione artigianale che unisce rispetto per la materia prima e passione per la durata. Scegliendo questi antichi colori, l’artigiano entra in contatto con storie millenarie e con la certezza di un risultato autentico, vivo e durevole.

10°- Terra d’Ombra di Cipro

COLORE: Nero Bruno

ORIGINE: Isola di Cipro

DATA DELLA SCOPERTA: Antichità Classica (I Millennio a.C)

La Terra d’ombra di Cipro è un pigmento naturale che offre un bruno profondo, appena stemperato da un sottotono verde, grazie agli ossidi di ferro e manganese contenuti nell’argilla cipriota. Fin dall’Antichità veniva raccolta lungo le coste dell’isola per decorazioni murali di grande pregio, dove la sua tinta scura permetteva di modellare chiaroscuri consistenti senza appesantire le superfici. La sua versatilità è sorprendente: in miscele a calce e caseina regala ombreggiature morbide e sfumate; in tempera e olio consente passaggi tonali ricchi, ideali per stucchi e pannelli decorativi; negli acrilici moderni mantiene la stessa stabilità cromatica, anche in esterno. Resistente alla luce e all’umidità, questo bruno è oggi molto richiesto nei restauri filologici e nelle nuove realizzazioni che cercano un pigmento storico, affidabile e adatto a ogni tecnica pittorica.

9°- Rosso Pozzuoli

COLORE: Rosso Aranciato

ORIGINE: Pozzuoli (Napoli)

DATA DELLA SCOPERTA: Epoca Romana (I sec. d.C)

Il Rosso Pozzuoli nasce dalle argille vulcaniche dei Campi Flegrei, dove la presenza di ossidi di ferro e alluminio regala una tonalità rossa intensa, con sfumature calde che virano verso l’aranciato. Gli artigiani romani lo impiegavano in miscele a calce spenta per realizzare intonaci rossi in edifici pubblici e spazi monumentali, sfruttando la sua capacità di fondersi con le strutture in tufo. Oggi il Rosso Pozzuoli è apprezzato per la sua versatilità: unito alla calce idrata dà vita a superfici lisce e satinate nel marmorino e nel tadelakt; in velature offre trasparenze sottili; miscelato a caseina o in tempera crea decorazioni interne ricche di profondità; mantiene inalterato il suo calore anche in olio e acrilico, sia all’interno sia all’esterno.

8°- Nero Vite

COLORE: Nero Velato

ORIGINE: Italia, Germania

DATA DELLA SCOPERTA: Antichità Classica (I Millennio a.C)

Il Nero Vite si ricava bruciando i tralci di vite esausti: la fuliggine raccolta viene setacciata e macinata fino a ottenere una polvere finissima, capace di donare un nero vellutato, leggero e lievemente trasparente. In epoca classica, pittori e decoratori sfruttavano questo pigmento per disegni preparatori sotto l’intonaco e per ombreggiare figure a secco. La sua versatilità è notevole. In miscele a calce idrata, il Nero Vite crea velature sottili che scorrono come acqua sulla superficie, perfette per tecniche come stese con il frattone o per finiture “a velatura” nel marmorino. In caseina o tempera mette in evidenza chiaroscuri delicati, mentre in olio ed acrilico offre un nero mai troppo denso, ideale per sopraccolori e sfumature atmosferiche in pittura murale e su tela.

7°- Bianco San Giovanni

COLORE: Bianco Caldo

ORIGINE: Toscana, Emilia (Italia)

DATA DELLA SCOPERTA: Medioevo (XIII Secolo)

Il Bianco San Giovanni nasce dalla calce spenta finemente stagionata in acqua, ottenuta tradizionalmente in occasione della festa di San Giovanni Battista; è la base ideale per ogni decorazione murale. In un impasto a calce idrata, questo bianco dona alle finiture a base di calce una luminosità soffusa e una superficie perfettamente levigata. Le velature leggere trovano nella sua porosità il supporto perfetto, mentre in miscele con caseina o in tempera garantisce fondi uniformi e stabili. Anche in olio e acrilico, il Bianco San Giovanni mantiene la sua resa morbida, consentendo sfumature delicate e restando traspirante. È il bianco più versatile per chi cerca un risultato duraturo, che respiri con il muro e valorizzi al meglio ogni tecnica tradizionale o contemporanea.

6°- Rosso Ercolano

COLORE: Rosso Profondo

ORIGINE: Ercolano, Pompei (Campanoa)

DATA DELLA SCOPERTA: Epoca Romana (I sec. d.C)

Il Rosso Ercolano è un pigmento naturale ricavato dalle argille vulcaniche e dai lapilli rossi delle pendici del Vesuvio, dove l’elevata presenza di ossidi di ferro dona una tonalità intensa e calda. Gli artigiani dell’antica Ercolano lo impiegavano già negli affreschi di ville e terme, apprezzandone la brillantezza e la durabilità. Oggi il Rosso Ercolano si conferma tra i più versatili: mescolato a calce idrata arricchisce di energia superfici in marmorino e tadelakt, creando finiture satinate e leggermente iridescenti; in velature su intonaco fresco o a secco regala trasparenze calde, perfette per fondi sfumati; si lega altrettanto bene a caseina, tempera, olio e acrilico, mantenendo in ogni medium il suo carattere vivace e stabile alla luce.

5°- Nero Carbone

COLORE: Nero Opaco

ORIGINE: Europa

DATA DELLA SCOPERTA: Preistoria (30.000 a.C)

Il Nero Carbone nasce dalla combustione controllata di legna dura, un tempo realizzata in fosse o forni primordiali, e ancor oggi ricavato da carboni vegetali selezionati. La polvere risultante, macinata fino a una granulometria medio‑fine, offre un nero corposo e opaco, perfetto per tecniche murali antiche e moderne. In tecniche a spatola o frattone il Nero Carbone permette di ottenere superfici nere satinate, capaci di giocare con la luce e creare effetti di profondità quasi scultorei. In velature su intonaci a calce o su pareti già decorate, regala trasparenze sfumate, ideali per passaggi tonali morbidi e ombreggiature naturali. Miscelato a caseina, tempera, olio o acrilico, mantiene la sua resa intensa e aderisce perfettamente a ogni legante, garantendo resistenza alla luce e all’umidità. Ma la sua vera forza risiede nella capacità di fondersi con altri pigmenti: unendolo a ocra, terre d’ombra, verdi o blu, si ottengono infinite gradazioni di grigio e di nero colorato, offrendo all’artigiano un ventaglio cromatico praticamente illimitato.

4°- Rosso Veneto

COLORE: Rosso Brunito

ORIGINE: Veneto (Italia)

DATA DELLA SCOPERTA: Rinascimento (XV Secolo)

Il Rosso Veneto è un pigmento naturale ottenuto dalle argille ferrose dei Colli Euganei e Berici, dove il terreno vulcanico favorisce una concentrazione equilibrata di ossidi di ferro che donano quel rosso caldo con una punta di bruno. Fin dal Rinascimento, pittori e decoratori lo utilizzavano per intonaci colorati e stucchi, apprezzandone la capacità di integrarsi con le architetture in pietra e mattoni senza risultare artificioso. La sua versatilità lo rende ideale in tecniche tradizionali e moderne: mescolato a calce idrata, offre superfici satinate nel marmorino, in velature su intonaco fresco o secco regala trasparenze leggere; unito a caseina, tempera, olio o acrilico, mantiene inalterato il tono anche all’esterno, resistendo a luce e agenti atmosferici.

3°- Terra di Siena

Sintetico

COLORE: Giallastro

ORIGINE: Siena (Toscana)

DATA DELLA SCOPERTA: Antichità (II Millennio a.C)

La Terra di Siena nasce dall’erosione delle argille ricche di ossidi di ferro delle colline senesi, dove il terreno conferisce a questo pigmento un marrone caldo che sfuma nel rosso e nel giallo. Fin dagli Etruschi e poi nei Romani, veniva impiegata per affreschi e rivestimenti murali, apprezzata per la sua resa morbida e naturale. Nelle arti decorative murali a calce, la Terra di Siena dona superfici levigate con una patina calda, perfetta per spazi interni dove si cerca un’atmosfera accogliente. Nelle velature a calce, permette trasparenze sottili che valorizzano le texture del muro. Mescolata a caseina, tempera, olio o acrilico, conserva intatto il suo tono e la sua stabilità anche all’esterno, offrendo una palette di mezzi toni ideale per chiaroscuri e sfumature.

2°- Terra Verde Verona

Naturale

COLORE: Verde Profondo

ORIGINE: Monti Lessini (Verona, Veneto)

DATA DELLA SCOPERTA: Rinascimento (XIII Secolo)

La Terra Verde di Verona è un pigmento naturale estratto dalle rocce serpentiniche dei Monti Lessini. Fin dai tempi medievali questa polvere è stata valorizzata per il suo verde intenso, reso unico dalla presenza di minerali ferrosi e silicati che ne temperano la brillantezza, conferendo al tempo stesso un carattere rustico. La sua compatibilità con caseina, tempera, olio e acrilico è sorprendente: in ogni legante mantiene il tono freddo e stabile, resistendo alla luce e all’umidità, e si presta a mescolanze con altre terre o pigmenti organici per ottenere gamme di verdi più chiare o sfumature complesse. Nelle decorazioni a calce, si sfrutta la sua trasparenza controllata per creare effetti di bosco sfumato e ambientazioni naturali. La Terra Verde di Verona unisce così la forza della tradizione artigiana a una versatilità che la rende adatta a ogni tecnica di decorazione murale e a qualsiasi progetto pittorico, garantendo risultati di grande fascino e durata nel tempo.

1°- Terra Ocra

COLORE: Giallo e Rosso

ORIGINE: Tutto il Mondo

DATA DELLA SCOPERTA: Preistoria (40.000 a.C)

Le ocre, siano gialle o rosse, sono i pigmenti più adattabili mai utilizzati dall’uomo. Si ottengono da terre naturali cariche di ossidi di ferro che regalano una gamma cromatica sorprendentemente ampia, da un tenue giallo paglierino a un rosso profondo. Fin dalle pitture rupestri del Paleolitico, passando per gli affreschi egizi e greci, fino alle ceramiche romane e alle trame delle lane tinte a mano, le ocre hanno accompagnato tutte le forme di espressione artistica e artigianale. Questi pigmenti si legano con naturalezza a calce, caseina, olio e medium sintetici, garantendo superfici opache o velate, a seconda della modulazione della grana e della concentrazione. In decorazione murale donano calore e matericità a marmorino, tadelakt e velature; in pittura su tela o tavola offrono basi solide o trasparenti; nelle ceramiche colorano sia l’impasto sia lo smalto; nei tessuti assicurano tinte resistenti e morbidezza al tatto. La loro stabilità alla luce, la semplicità di estrazione e la capacità di “respirare” con la materia muraria hanno fatto delle ocre un punto di riferimento costante, nelle botteghe di antichi maestri come nei laboratori contemporanei, testimoni di una tradizione cromatica senza tempo.