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I 10 Pigmenti Coloranti Naturali Più Adatti alla Bioedilizia

Terre e Ossidi Compatibili Con le Pitture Murali Ecologiche

Nei progetti di bioedilizia, la pittura non è soltanto una questione estetica, ma un atto di cura verso l’ambiente e verso le superfici che durano nel tempo. Quando si sceglie un pigmento per intonaci a calce o per pitture naturali, è fondamentale puntare su materiali che offrano eccellente compatibilità chimica, stabilità di colore e assoluta atossicità. I pigmenti minerali – terre ferrose, silicate e ossidi – rispondono perfettamente a queste esigenze: resistono all’alcalinità della calce, non interferiscono con la carbonatazione del supporto e mantengono inalterata la loro vivacità cromatica per decenni.

Molti di questi pigmenti sono impiegati sin dall’antichità nelle architetture tradizionali, dimostrando sul campo una resa uniforme e una durata naturale che supera ogni test di laboratorio. Dalle tonalità calde delle ocra ai verdi polverosi delle terre silicate, fino ai bruni profondi del carbone vegetale, ognuno di essi racconta una storia di sostenibilità e artigianalità: sono ricavati da cave responsabili, lavorati con metodi a basso impatto e messi in commercio in polveri pronte per essere miscelate a calce, silicati, caseina o olio di lino.

In questo articolo esploreremo i dieci pigmenti naturali più adatti alla bioedilizia, selezionati in base alla loro affinità con i leganti naturali, alla resistenza alla luce e al tempo, nonché alla sostenibilità del loro ciclo estrattivo. Scopriremo insieme come questi colori – veri custodi della memoria storica delle nostre facciate – possano trasformare ogni parete in un’opera viva, capace di raccontare il territorio da cui provengono e di mantenere intatta, nel passare degli anni, la loro ricchezza cromatica.

10°- Nero Roma

COLORE: Nero Profondo

ORIGINE: Colli Albani (Lazio, Italia)

DATA DELLA SCOPERTA: Epoca Romana (I secolo d.C)

Ricavato dalle sabbie vulcaniche dei Colli Albani e trattato mediante cottura e macinazione finissima, il Nero Roma sprigiona un nero profondo e vellutato, senza toni bruni o grigi che ne attenuino l’intensità. La sua natura completamente minerale lo rende perfettamente inerte in presenza di calce viva o in malte a base di calce idraulica: non interferisce con il processo di carbonatazione e non subisce alterazioni alcaline. Applicato in pitture a calce o stucchi naturali, aderisce in modo uniforme al supporto, garantendo superfici compatte e di grande impatto visivo. La sua resistenza alla luce è dimostrata dall’incredibile tenuta cromatica degli affreschi e degli intonaci di epoca romana che ancora conservano, dopo duemila anni, contorni e dettagli neri perfettamente leggibili. Inoltre, la sua granulometria finissima assicura una capacità coprente elevata anche con mani sottili, rendendolo ideale per dettagli architettonici, fasce ornamentali e superfici scure dall’effetto materico e avvolgente.

9°- Verde Nicosia

COLORE: Verde Tenue

ORIGINE: Nicosia (Cipro)

DATA DELLA SCOPERTA: Periodo Paleocristiano (IV sec. d.C)

Estratto dalle glauconiti dei depositi attorno a Nicosia, il Verde di Nicosia offre un verde tenue e polveroso, con lievi sfumature grigiastri che conferiscono profondità alle superfici murali. La finissima granulometria si disperde in modo omogeneo nelle malte a calce, garantendo un ancoraggio chimico stabile senza interferire con il processo di carbonatazione. Perfettamente inattivo in ambiente alcalino, mostra un’ottima compatibilità con intonaci a calce idraulica e pitture naturali a base di calce aerea. In condizioni di luce diretta mantiene la tonalità originale per decenni, mentre negli affreschi e nei cicli pittorici bizantini di Cipro – molti dei quali ancora leggibili dopo quindici secoli – testimonia la sua straordinaria resistenza al tempo. Il Verde di Nicosia è ideale per sfondi “vissuti”, velature leggere e decorazioni in cui si desideri un effetto soft ma persistente. La sua naturale provenienza e la limitata necessità di dosaggio (5–8 % in volume su calce) ne fanno un alleato prezioso nella bioedilizia, assicurando superfici dal carattere autentico e duraturo.

8°- Rosso Veneto

COLORE: Rosso Caldo

ORIGINE: Veneto (Italia)

DATA DELLA SCOPERTA: Epoca Romana (I sec. d.C)

Estratto da argille ricche di ossidi di ferro nei giacimenti veneti, il Rosso Veneto sprigiona un rosso pieno e brillante, privo di toni violacei o troppo scuri. La sua composizione esclusivamente minerale lo rende perfettamente inerte in presenza di calce viva e in malte a calce idraulica: non altera il processo di carbonatazione né subisce fenomeni di alterazione alcalina. Applicato in pitture naturali a base di calce o in stucchi, aderisce in modo uniforme al supporto, garantendo superfici compatte e omogenee. La sua resistenza alla luce è comprovata dai decori rinascimentali delle ville venete, dove il colore conserva ancora oggi la sua vivacità originale. Inoltre, dimostra una resistenza al tempo eccezionale: molti intonaci datati “secolo XVI” nelle città del Veneto presentano tracce perfettamente leggibili di questo rosso millenario.

7°- Nero Vite

COLORE: Nero Denso

ORIGINE: Nord e Centro Italia

DATA DELLA SCOPERTA: Rinascimento (XV sec. d.C)

Il Nero Vite si ottiene dalla combustione controllata dei residui di potatura delle vigne: la fuliggine viene raccolta, essiccata e macinata finemente. Rispetto ad altri neri vegetali, conserva un lieve calore bruno che, una volta miscelato con la calce, restituisce superfici più avvolgenti e naturali. La sua composizione organo‑minerale è perfettamente compatibile con la calce aerea e idraulica: non ostacola la carbonatazione e non provoca alcuna reazione alcalina indesiderata. Grazie alla finissima granulometria, il pigmento si disperde in modo uniforme nella malta, garantendo una resa omogenea e una copertura elevata anche con basse percentuali di carica (6–8 % in volume). Sul fronte della durabilità, il Nero Vite ha dimostrato una resistenza alla luce alta (non tende a schiarirsi, pur non raggiungendo l’“eccezionale” dei neri ferrosi) e una resistenza al tempo alta, come attestano alcuni decori rurali delle corti toscane e umbre che conservano tracce leggibili del nero anche dopo cinque‑sei secoli. La sua tonalità morbida lo rende ideale per dettagli architettonici, boiserie minerali e superfici interne che richiedono un nero meno freddo e più integrato con materiali naturali.

6°- Verde Brentonico

COLORE: Verde-grigio

ORIGINE: Brentonico (Trento, Italia)

DATA DELLA SCOPERTA: XVIII Secolo

Estratto dalle argille glauconitiche che affiorano nei rilievi attorno a Brentonico, il Verde di Brentonico offre un verde polveroso lievemente grigiastro, di sorprendente eleganza e discrezione. La finissima granulometria del minerale si disperde uniformemente nelle malte a calce, garantendo superfici compatte e un aspetto vellutato, quasi satinato, che accompagna lo sguardo senza mai risultare invadente. La compatibilità con la calce è totale: il pigmento non ostacola il processo di carbonatazione né subisce reazioni alcaline, mantenendo la sua tonalità originale anche in esterni esposti. La sua resistenza alla luce è stata testimoniata dalle decorazioni sette e ottocentesche nelle ville storico‑nobili del Lago di Garda, dove, dopo due‑tre secoli di sole e intemperie, il verde conserva ancora quella sua sfumatura unica tra grigio e quercia muschiata. Il Verde di Brentonico si presta particolarmente a stucchi decorativi, velature e superfici interne dall’effetto materico: impiegato con mani leggere e spatolate, crea fondi dal carattere autentico, capaci di fondersi armoniosamente con materiali tradizionali come pietra, legno invecchiato o laterizio.

5°- Terra di Siena

COLORE: Giallo Dorato

ORIGINE: Colli Senesi (Toscana, Italia)

DATA DELLA SCOPERTA: Età Etrusca (VII sec a.C)

Estratta dalle ricche argille delle colline senesi, la Terra di Siena Naturale possiede un calore dorato unico, frutto della combinazione di limonite e piccole tracce di manganese. In miscele con calce aerea o idraulica si integra perfettamente, aderendo al supporto senza ostacolare la carbonatazione e garantendo superfici uniformi e “vissute”. La sua stabilità chimica la rende insensibile all’alcalinità del legante: non subisce viraggi né scolorimenti, neppure in condizioni di forte esposizione solare. Gli affreschi e i decori medievali e rinascimentali delle chiese toscane ne testimoniano la resistenza al tempo, con cromie ancora intense dopo oltre cinque secoli. Con un potere coprente medio‑alto, la Terra di Siena Naturale è ideale per sfondi caldi, superfici materiche e velature delicate. Dona alle pareti un aspetto elegante e naturale, capace di valorizzare elementi architettonici in pietra, legno o laterizio, rendendo ogni ambiente accogliente e duraturo nel tempo.

4°- Rosso Pozzuoli

COLORE: Rosso Mattone

ORIGINE: Campi Flegrei (Pozzuoli, Campania)

DATA DELLA SCOPERTA: Epoca Romana (I sec. a.C)

Ottenuto dalla cottura controllata di tufi rossi e ceneri vulcaniche delle pendici del vulcano Solfatara, il Rosso Pozzuoli sprigiona un timbro rosso mattone caldo, con leggere sfumature arancio. La percentuale di ossidi di ferro e alluminio conferisce al pigmento un comportamento perfettamente inerte in ambiente alcalino: non ostacola la carbonatazione della calce e si integra in modo omogeneo alle malte e pitture naturali. La sua struttura a granuli finissimi garantisce un’ottima capacità coprente, pur mantenendo un aspetto materico e leggermente rustico. Applicato in intonaci a calce o in pitture a spatola, aderisce al supporto in modo uniforme, assicurando superfici dal carattere autentico. Nei resti degli intonaci pompeiani e delle strutture augustee della zona flegrea, il Rosso Pozzuoli conserva ancora oggi la sua sfumatura originaria, dimostrando una resistenza alla luce e al tempo eccezionali. Grazie alla sua provenienza naturale e alla compatibilità assoluta con i leganti tradizionali, il Rosso Pozzuoli è ideale per restauri di patrimoni storici e per nuove realizzazioni in bioedilizia, dove si voglia unire l’anima vulcanica del territorio alla durabilità secolare del colore.

3°- Terra d’Ombra di Cipro

COLORE: Marrone Scuro 

ORIGINE: Isola di Cipro

DATA DELLA SCOPERTA: Epoca Romana (II sec d.C)

Estratta fin dall’antichità dalle argille glauconitiche di Cipro, la Terra d’Ombra di Cipro offre un marrone scuro e fumé, arricchito da leggere venature verdi e toni freddi che donano profondità alle superfici murali. La sua granulometria estremamente fine si disperde in modo perfetto nelle malte a calce, creando un ancoraggio chimico stabile che non interferisce con la carbonatazione del legante. In ambiente alcalino si comporta in modo del tutto inerte, senza provocare viraggi cromatici o alterazioni alcaline: è per questo un pigmento eccellente per intonaci a calce idraulica e pitture naturali a base di calce aerea. La sua resistenza alla luce è molto elevata – le applicazioni bizantine e medievali nelle chiese cipriote ancora oggi mantengono intatta la loro tonalità originale – e sul lungo periodo la sua resistenza al tempo si conferma eccezionale, con decori antichi leggibili dopo quindici secoli. Perfetta per velature, stucchi decorativi e superfici interne, la Terra d’Ombra di Cipro si presta anche a note di contrasto in abbinamento a ocra e terre calde, garantendo un risultato materico e ricco di fascino storico, perfettamente in linea con i principi della bioedilizia.

2°- Verde Verona

COLORE: Verde Polveroso

ORIGINE: Verona, Italia

DATA DELLA SCOPERTA: Età Paleocristiana (IV sec. d.C)

Il Verde di Verona, estratto dalle glauconiti delle colline veronesi, mostra un verde tenue, leggermente grigiastro e polveroso, che conferisce alle superfici un aspetto naturale e raffinato. La sua finissima granulometria si miscela con estrema omogeneità nelle malte a calce, garantendo un’adesione perfetta e senza interruzioni di carbonatazione. Perfettamente inerte in ambiente alcalino, mantiene la sua tonalità originale anche dopo esposizioni prolungate; storici decori paleocristiani e medievali nelle basiliche veronesi ne attestano la resistenza, pur classificandola come “buona” piuttosto che “eccezionale”, data la sua maggiore sensibilità rispetto ad altri pigmenti più minerali. Ideale per velature leggere, stucchi decorativi e superfici interne, il Verde di Verona si abbina con eleganza a ocra, terre rosse e marmi chiari, donando equilibrio cromatico e un tocco di autenticità alle pitture naturali in bioedilizia.

1°- Ocra Gialla e Rossa

COLORE: Giallo e Rosso

ORIGINE: Tutto il Mondo

DATA DELLA SCOPERTA: Preistoria (40.000 a.C)

Considerata la regina dei pigmenti naturali per la bioedilizia, l’Ocra comprende una gamma che spazia dal giallo caldo al rosso profondo, in funzione del rapporto tra limonite ed ematite contenute nella materia prima. Questa terra ferrosa è perfettamente compatibile con la calce, grazie alla sua inerzia chimica che non ostacola la carbonatazione né altera la resistenza meccanica dell’intonaco. Sul piano cromatico, l’Ocra offre superfici uniformi e avvolgenti già con stesure sottili, mentre la sua stabilità alla luce e al tempo è eccezionale: basti pensare che negli affreschi paleolitici, nei decori romani e nelle pitture medievali le sue tonalità restano vive e autentiche anche dopo millenni. La sua capacità di “respirare” insieme al supporto garantisce pareti sane, senza distacchi o screpolature. Per queste ragioni, l’Ocra è al vertice della nostra classifica: un pigmento naturale, sostenibile, atossico e duraturo, capace di unire tradizione millenaria e performance tecniche d’eccellenza nella bioedilizia moderna.