• Pigmenti Iconici Bianchi

I 10 Bianchi Storici più Iconici

I Pigmenti Bianchi più Popolari

Nel vasto mondo della decorazione murale storica, il bianco non è mai stato un semplice sfondo neutro, ma un protagonista silenzioso capace di modulare la luce, far risaltare i rilievi degli stucchi e creare contrasti raffinati con i colori accesi dei fregi. Dai bianchi organici ottenuti da gusci d’uovo o ossa carbonizzate, ai minerali più puri come il kaolino di Spagna, fino ai potenti bianchi di piombo o a quelli moderni di titanio, ciascun pigmento ha portato con sé una storia di territorio, tecnica e ingegno artigianale.

Questi bianchi “iconici” si differenziano non solo per la composizione chimica, ma soprattutto per granulometria, adesione ai leganti e comportamento alla luce. In epoche diverse e contesti architettonici molteplici, ogni bianco è stato scelto per rispondere a esigenze precise: opacità e coprenza negli affreschi barocchi, traspirabilità negli intonaci antichi, lucentezza doviziosa nelle cornici dorate.

10°- Bianco Litopone

Sintetico

COLORE: Bianco Caldo

ORIGINE: Germania

DATA DELLA SCOPERTA: Metà XIX Secolo

Il bianco Litopone nasce dall’ingegno chimico dell’epoca industriale come alternativa più economica e meno tossica al bianco di piombo. Ricavato per precipitazione controllata di solfato di bario e solfuro di zinco, successivamente la sospensione viene ripulita da impurità e cotta a temperatura moderata e infine macinata. La sua compatibilità con malte a calce e con colle proteiche lo rese rapidamente popolare nella decorazione murale ottocentesca, dove sostituì in gran parte i bianchi più pesanti e pericolosi. Il Litopone garantisce buona coprenza, stabilità alla luce e resistenza agli sbalzi di umidità, mantenendo però una traspirabilità adeguata ai supporti storici. Ancora oggi, chi restaura ambienti neoclassici o decori in stile liberty apprezza il bianco Litopone per la sua resa uniforme e la durabilità nel tempo.

9°- Bianco di Stagno

Sintetico

COLORE: Bianco Metallico

ORIGINE: Inghilterra, Germania

DATA DELLA SCOPERTA: XVII Secolo

Il Bianco di stagno si ottiene ossidando superficiali scorie di stagno puro in seguito alla fusione del minerale; il residuo – ossido di stagno (SnO₂) – veniva raccolto, lavato a più riprese per eliminare tracce di solfuri e silicati, quindi essiccato e macinato in mortaio fino a raggiungere una finezza di circa 1–4 µm. Il risultato è un pigmento dal bianco luminoso, più “freddo” di molti altri bianchi base carbonatica, con un sottile effetto madreperlaceo dovuto alle particelle cristalline di stannic oxide. Nella decorazione murale tradizionale, il Bianco di stagno veniva impiegato soprattutto nei trattamenti a “secco” su intonaci calcarei, dove garantiva un effetto di fondo particolarmente luminoso e riflettente, utile nei soffitti delle sale nobiliari e negli sfondi di motivi dorati. Miscelato a colle proteiche o a caseina, creava superfici uniformi e compatte, capaci di esaltare pennellate di tempera e dettagli in bassorilievo.

8°- Bianco Caolino

Naturale

COLORE: Bianco Opaco

ORIGINE: Cina

DATA DELLA SCOPERTA: XI Secolo

Il caolino è un’argilla pura, ricca di caolinite, estratta originariamente dalle colline intorno al villaggio di Gaoling, nella regione di Jingdezhen, culla della porcellana cinese. In Europa venne riconosciuto come materia prima pregiata solo nel XVIII secolo, quando fu impiegato non solo per ceramiche, ma anche come pigmento murale dai decoratori neoclassici. Dopo l’estrazione, l’argilla viene lavata ripetutamente in vasche d’acqua per eliminare sabbie e impurità, quindi lasciata decantare. Nella decorazione murale, il caolino si utilizza miscelato a calce idrata o caseina, dove crea superfici lisce e opache, ideali per stucchi raffinati e dettagli minuti. Grazie alla sua stabilità alla luce e all’inattaccabilità chimica, è stato scelto per cornici di affreschi in stile neoclassico e per basi precise nelle pitture “a secco”. Anche oggi, nei restauri di interni sette- e ottocenteschi, il caolino è apprezzato per la sua purezza e la finitura ceramica che dona alle superfici.

7°- Bianco di Zinco

Sintetico

COLORE: Bianco Leggero

ORIGINE: Germania

DATA DELLA SCOPERTA: Fine XVIII Secolo

Il bianco di zinco nasce dall’ossidazione controllata di zinco metallico in vasche di ossidazione: le particelle di ossido di zinco (ZnO) vengono separate, lavate in acqua corrente per eliminare sali solubili e infine essiccate e macinate finemente. Il risultato è una polvere sottile, con granulometria compresa tra 0,5 e 1 µm, capace di donare un bianco morbido e leggermente velato. In decorazione murale, il Bianco di Zinco si utilizza soprattutto in malte a calce e in miscele a base di caseina o colle proteiche, dove conferisce un bianco luminoso ma non eccessivamente opaco, permettendo al muro di “respirare”. A differenza del titanio moderno, offre una buona traspirabilità e non forma film impermeabili, rendendolo ideale per restauri conservativi e intonaci pigmentati. La sua resa cromatica fredda e la leggera trasparenza lo rendono perfetto per sfumature delicate, velature leggere e fondi di stucchi a bassorilievo in ambienti storici.

6°- Bianco d’Uova

Naturale

COLORE: Bianco Avorio

ORIGINE: Italia

DATA DELLA SCOPERTA: Medievo (1200 d.C)

Il bianco d’uova si ottiene dalla frantumazione e macinazione dei gusci d’uovo, lavati e asciugati con cura. Composto principalmente da carbonato di calcio, il materiale si presenta come una polvere chiara, dalla grana fine ma non uniforme, ben compatibile con calce, colle naturali e leganti organici. Nella decorazione murale, ha trovato impiego in ambienti interni per la preparazione di intonaci leggeri, stucchi, velature e fondi opachi. Il suo tono caldo e la buona traspirabilità lo rendono adatto a superfici che richiedono equilibrio tra coprenza e permeabilità. Materiale semplice e accessibile, veniva spesso utilizzato in ambito rurale e religioso, soprattutto da artigiani e monaci che valorizzavano risorse locali senza rinunciare alla qualità.

5°- Bianco di Titanio

Sintetico

COLORE: Bianco Freddo

ORIGINE: Norvegia, USA

DATA DELLA SCOPERTA: Fine 1900

Il bianco di titanio è un pigmento minerale ottenuto dal biossido di titanio (TiO₂), ricavato dalla lavorazione di minerali come ilmenite e rutilo. Finemente macinato e purificato, si presenta come una polvere estremamente bianca, densa e compatta. È il bianco più coprente tra quelli esistenti e presenta una riflessione della luce superiore a quella del piombo o dello zinco. In ambito di decorazione murale, viene impiegato soprattutto in finiture moderne, intonaci acrilici, pitture a emulsione e malte ad alta coprenza, dove è richiesta resistenza alla luce e un effetto coprente uniforme già alla prima mano. Anche se non è compatibile con tutte le tecniche tradizionali a base calce pura (rischia di inibire la traspirazione), trova largo impiego in contesti contemporanei, sia in edilizia civile che nel restauro di edifici del Novecento, dove si ricerca un bianco luminoso e stabile nel tempo.

4°- Terra di Vicenza

Naturale

COLORE: Bianco Sporco

ORIGINE: Veneto, Italia

DATA DELLA SCOPERTA: XV Secolo

La Terra Bianca di Vicenza è un’argilla calcarea naturale, estratta nei pressi dei Colli Berici, dove affiora sotto forma di strati sedimentari chiari e friabili. Dopo l’estrazione, viene lasciata essiccare all’aria, frantumata e setacciata fino a ottenere una polvere sottile, dal tono caldo e terroso. È un materiale non coprente, ma apprezzato per la sua morbidezza cromatica e l’elevata compatibilità con la calce aerea. In decorazione murale, veniva impiegata soprattutto come fondo per affreschi, velature chiare, stucchi e preparazioni a gesso grasso, dove contribuiva a smorzare i bianchi più accesi o a integrare tinte tenui nei toni dell’ocra e del beige.

3°- Biacca

Sintetico

COLORE: Bianco Caldo

ORIGINE: Grecia

DATA DELLA SCOPERTA: IV Secolo a.C

La biacca è un pigmento bianco ottenuto artificialmente per corrosione del piombo esposto a vapori di aceto e anidride carbonica. Il processo tradizionale, lento e controllato, produceva carbonato basico di piombo, una polvere finissima, dal colore caldo, coprente e vellutato. Utilizzata per secoli in affresco, tempera, olio e decorazione murale, la biacca era apprezzata per la sua capacità di legarsi ai supporti e per la lucentezza morbida che conferiva agli intonaci e agli stucchi. In pittura murale, dava ottimi risultati anche nelle mescolanze, smorzando altri pigmenti senza spegnerli. Era conosciuta dai Greci come psimithion, e successivamente dai Romani, che ne perfezionarono la produzione. È rimasta in uso fino al XIX secolo, quando fu progressivamente abbandonata a causa della tossicità elevata dovuta al contenuto di piombo.

2°- Bianco di Spagna

Naturale

COLORE: Bianco Tenue

ORIGINE: Spagna

DATA DELLA SCOPERTA: XVI Secolo

Il Bianco di Spagna, è un pigmento carbonatico naturale a base di gesso o creta calcarea finemente macinata. Deriva dalla lavorazione di calcari teneri e porosi, ricchi di carbonato di calcio, estratti in origine nelle cave spagnole e successivamente nella regione francese di Meudon, da cui prende uno dei suoi nomi più noti. La sua principale caratteristica è la morbidezza cromatica: non è un bianco brillante né coprente come il titanio, ma dona un effetto vellutato, opaco e polveroso, molto apprezzato nelle velature a secco, nei fondi per affresco, negli stucchi a base calce e nelle preparazioni murali in cui si richiede traspirabilità e compatibilità con materiali naturali. È stato largamente impiegato in epoca barocca e neoclassica, soprattutto per fondi chiari e mescolanze di pigmenti delicati.

1°- Bianco San Giovanni

Naturale

COLORE: Bianco Opaco

ORIGINE: Italia

DATA DELLA SCOPERTA: XIII Secolo

Il Bianco San Giovanni è un pigmento bianco ottenuto dalla calce spenta, finemente polverizzata e stagionata in acqua per migliorarne la qualità. Questo procedimento tradizionale lo rende un materiale puro e leggero, composto principalmente da idrossido di calcio. È il bianco più usato nella pittura murale a calce, soprattutto perché si lega perfettamente con l’intonaco fresco, offrendo una superficie luminosa ma non lucida, capace di mantenere la traspirabilità delle pareti. Questo bianco è stato al centro delle tecniche decorative italiane fin dal Medioevo e ha accompagnato i grandi maestri come Giotto e Michelangelo. La sua caratteristica principale è la capacità di schiarire e illuminare senza coprire troppo, integrandosi bene con le terre naturali e le tecniche tradizionali. Per questo motivo, il Bianco San Giovanni è considerato il bianco più importante nella storia della pittura murale e rimane un punto di riferimento nei restauri e nelle lavorazioni artigianali contemporanee.