Il Giallo di Cromo è un pigmento che comparve alla fine del Settecento, offrendo un’alternativa più resistente al celebre Giallo di Napoli. Il suo tocco freddo e la nitidezza della tonalità, che spazia dal giallo limone al giallo ocra chiaro, lo hanno reso presto un punto di riferimento nelle palette artistiche e nelle produzioni industriali.
Storia e Origini Del Giallo di Cromo
Nato in laboratori europei tra il 1780 e il 1800, il Giallo di Cromo si ottiene facendo reagire solfato di piombo con dicromato di potassio in soluzione acquosa. Il precipitato arancio‑giallo che si forma viene raccolto, lavato ripetutamente per eliminare ogni impurità, quindi essiccato e macinato fino a polveri di 5–15 µm. Al variare del pH e della temperatura di precipitazione, si modulano le sfumature: un pH più alto tende al limone, uno più basso spinge verso l’ocra. La sua ricetta, documentata anche nei trattati ottocenteschi, permette di ottenere lotti con caratteristiche costanti, un vero miracolo per i produttori dell’epoca.
Utilizzi Storici del Giallo di Cromo
Apprezzato fin dai primi anni, il Giallo di Cromo entrò nelle vernici a calce delle ville neoclassiche, dove la sua resistenza alla luce e all’umidità lo facevano preferire alle terre naturali. In pittura su tela divenne il giallo dei paesaggisti del XIX secolo, che lo sfruttavano per i riflessi del sole sui campi di grano e per le cadenze dorate dei tramonti; fu impiegato da artisti romantici e realisti in Europa per accenti luminosi e dettagli architettonici. Anche nelle ceramiche smaltate trovò spazio, offrendo una brillantezza difficile da eguagliare con altri pigmenti.
L’Evoluzione del Giallo di Cromo Nel Tempo
Con l’arrivo sul mercato di pigmenti a base di cadmio e di complessi organici più vivaci, il Giallo di Cromo perse lentamente terreno, rimanendo tuttavia insostituibile quando serviva un giallo freddo, stabile e poco reattivo. Oggi è quasi scomparso dalle tavolozze artistiche di uso comune, ma chi si occupa di restauri storici continua a farvi ricorso per la fedeltà alle tonalità originali e per la sua durabilità, testimoniando ancora il genio dei primi chimici-pionieri.