• Bianco di Spagna pigmento

Bianco di Spagna – Il Bianco Secolare

Il Bianco di Spagna, noto anche come Bianco di Meudon in ambito artistico, è un pigmento tradizionale impiegato fin dal Medioevo nella decorazione murale e nelle pitture a tempera. Caratterizzato da una resa opaca e da un’elevata stabilità alle aggressioni ambientali, è stato a lungo il bianco di riferimento per intonaci pigmentati, mastici e preparazioni d’arte sacra.

Origini Del Bianco di Spagna

Il Bianco di Spagna affonda le sue radici nei giacimenti argillosi dell’Andalusia e della Murcia, dove le piogge autunnali hanno modellato colate di kaolini purissimi fin dall’era terziaria. Nel bacino di Linares e lungo le pendici della Sierra Nevada si estraevano lentamente queste terre bianche, che gli artigiani poi essiccavano al sole caldo del Mediterraneo prima di macinarle a pietra levigata.

Questo celebre Bianco si ottiene da argille pure, lavorate fino a eliminare sabbie e impurità, quindi lasciate essiccare e macinate finemente. La materia prima proviene tradizionalmente da giacimenti di argilla kaolinica (in passato estratta in zone d’oltralpe come Moudon, in Svizzera) ed è diversa dal “blanc de Meudon” calcareo, sebbene i due pigmenti talvolta vengano confusi. La sua struttura è principalmente composta da silicato di alluminio idrato, con granulometria medio‑fine, che assicura uniformità nella stesura e buona adesione ai leganti.

Vista sui Colli dell'Andalusia, Spagna

Vista sui Colli dell’Andalusia, Spagna

Storia e Usi Storici

Fin dal XIV secolo, il Bianco di Spagna ha vestito le volte gotiche delle cattedrali iberiche, creando superfici immacolate in grado di riflettere la luce filtrata dai rosoni colorati. Con l’affermarsi del Rinascimento, il suo bianco pieno divenne ingrediente fondamentale del “gesso da tempera”: miscelato a colla di caseina, forniva basi perfette per affreschi e pale d’altare, offrendo un supporto compatto e opaco. Nei secoli successivi, palazzi barocchi e ville neoclassiche sfruttarono il Bianco di Spagna in stucchi a stucco, dove il suo potere consolidante rendeva i rilievi più netti e duraturi. Anche nel XVIII e XIX secolo, prima dell’avvento dei bianchi sintetici, continuò a essere il bianco di riferimento nei restauri dei cicli pittorici e nelle cornici decorative, grazie all’equilibrio tra traspirabilità e resa materica che ancora oggi lo rende insostituibile.

  • Intonaci pigmentati e mastici: miscelato con calce o colle animali, il Bianco di Spagna conferiva ai cicli decorativi militornati e pompeiani un fondo uniforme, opaco e leggermente granuloso.
  • Preparazioni per tempera: in epoca rinascimentale, si impiegava come carica principale nella preparazione del gesso per tempera su muro e tavola, garantendo un bianco freddo e stabile.
  • Stucchi e dorature: unito a caseina e resine, serviva a creare masse per stucchi in doratura “a secco”, grazie alla sua compatibilità con la foglia d’oro e all’ottima presa sulle superfici in legno.
Cattedrale di Leon, Spagna

Cattedrale di Leon, Spagna

Il Valore del Bianco di Spagna

Il Bianco di Spagna resta un alleato insostituibile per l’artigiano della decorazione murale: un pigmento che unisce semplicità di preparazione a stabilità nel tempo, capace di integrarsi perfettamente con malte a calce, intonaci tradizionali e leganti organici. Riprendere il suo uso significa onorare le tecniche storiche e garantire superfici bianche, opache e durature, rispettose delle esigenze di traspirabilità e conservazione degli edifici antichi.

Sorgenti e Approfondimenti: antichitabelsito.it – cominder.it – ecoloco.ca – sciencedirect.com – worldatlas.com