La terra bruno Cassel è un pigmento naturale estratto dalle argille ferrose nei dintorni di Kassel, in Germania. Ha una tonalità bruna calda, con leggere sfumature gialle o rossastre dovute alla presenza di limonite e goethite. Fin dal Medioevo è stato impiegato per ottenere fondi stabili e resistenti, sia in pittura murale che su tavola, grazie alla sua granulometria fine e all’ottima tenuta alla luce. Per l’artigiano moderno è una risorsa affidabile: si miscela facilmente con olio, tempera o gesso, garantendo risultati uniformi e duraturi su superfici sia orizzontali sia verticali.
Origine e Composizione
La bruno Cassel nasce da un mix di argille e ossidi di ferro – soprattutto limonite e goethite, con tracce di ematite – che conferiscono quel marrone ricco di sfumature giallastre o rossicce. Dopo l’estrazione, la terra viene lasciata decantare in vasche piene d’acqua: sabbie e impurità si depositano, e la frazione più pura viene raccolta e setacciata più volte.
Il risultato è una polvere finissima, morbida al tatto, ma dotata di grande tenacia grazie alla silice presente. Questa combinazione assicura una stabilità cromatica duratura e un’ottima adesione ai vari leganti, dall’olio alla tempera fino al gesso. È questa duplice natura – soffice nella resa e solida nella durabilità – che rende la terra bruno Cassel un pigmento apprezzato ancora oggi.
Utilizzi Storici
Fin dal Medioevo, la terra bruno Cassel è stata impiegata per affreschi e pitture murali nelle chiese della Germania settentrionale, grazie alla facile reperibilità locale e alla tenuta alle condizioni ambientali rigide. Nel Rinascimento, artisti itineranti ne facevano scorta per completare sfondi boschivi e paesaggi, utilizzandola in tempera e successivamente, con l’avvento della pittura a olio, per modellare chiaroscuri e mezzitoni.
In Francia e in Italia, la bruno Cassel veniva talvolta miscelata con terre d’ombra naturali per ottenere gamme cromatiche più calde e brunastre, utilizzate nei ritratti maschili e nelle rappresentazioni di pelle. Le sue qualità di resistenza all’umidità la resero idonea anche nella preparazione di intonaci pigmentati, come nei palazzi nobiliari dove si desiderava un effetto rustico, ma raffinato.
Con la diffusione dei pigmenti sintetici nel XIX secolo, l’uso della terra bruno Cassel declinò, soppiantato da terre d’ombra artificiali e terre brune più economiche. Tuttavia, nelle botteghe di restauro e tra gli artigiani della conservazione storica, è tornata in auge per l’autenticità del colore e la compatibilità chimica con gli strati antichi.
La Terra d‘Ombra d’Eccellenza
La terra bruno Cassel rappresenta un legame tra il passato minerario europeo e l’arte pittorica, offrendo un pigmento naturale dalle caratteristiche uniche: granulometria fine, stabilità cromatica e resa materica. Riprendere la sua lavorazione significa non solo preservare una tradizione artigianale, ma anche valorizzare un colore che, pur apparentemente modesto, dona profondità e calore a qualsiasi composizione. L’artigiano moderno trova nella bruno Cassel un alleato prezioso per realizzazioni che richiedono autenticità storica e perfetta integrazione con superfici antiche.