La lacca di garanza, nota anche come madder lake, è uno dei più antichi e raffinati pigmenti organici della storia dell’arte. Estratta dalle radici di Rubia tinctorum – la robbia comune – ha offerto a pittori e miniatori un rosso traslucido capace di spaziare da un tenue rosa fino a un porpora intenso. Il suo fascino risiede tanto nella qualità luminosa e trasparente del colore, quanto nella complessità dei processi tradizionali che ne garantivano la stabilità e la purezza.
Origine e Composizione
La materia prima è costituita dai tuberi essiccati di Rubia tinctorum, pianta erbacea coltivata fin dall’Antico Egitto e menzionata da autori classici come Vitruvio e Plinio il Vecchio. Il principio colorante, l’alizarina, appartiene alla famiglia degli antrachinoni: per liberarla occorre macerare le radici in acqua leggermente acidula, in modo da estrarre i glucosidi solubili (rubiarina, purpurina). Una volta ottenuto l’infuso colorato, il passaggio chiave consiste nella precipitazione:
- Si aggiunge una soluzione di allume di potassio (solfato doppio di potassio e alluminio) per far coagulare l’alizarina sulla superficie del sale.
- La “lacca” così formata viene separata, ripetutamente lavata per eliminare impurità e residui vegetali, e infine asciugata lontano dalla luce diretta.
Il risultato è una polvere di lacca finissima, dal potere tintorio elevato e dalla grana sottilissima, utilizzabile in velature, miniature, acquerelli e tecniche a olio
Utilizzi Storici
Miniature medievali e codici miniati: la trasparenza della lacca di garanza la rese ideale per dettagli architettonici, abiti nobiliari e motivi ornamentali, dove un rosso stratificato aggiungeva profondità senza coprire i disegni sottostanti .
Dipinti a olio e acquerelli: artisti rinascimentali come Correggio e Tiepolo utilizzavano la garanza per sfumare carnagioni e crepuscoli, approfittando della capacità del pigmento di modulare la luce attraverso velature sottili .
Tintura tessile: in Europa e in Asia, la garanza colorava sete e velluti, spesso miscelata ad altri coloranti vegetali per ottenere gamme di rossi e porpora. Le uniformi francesi del XVIII secolo recano ancora tracce di questa tradizione .
Restauri e rievocazioni storiche: oggi la lacca di garanza autentica è impiegata dai restauratori di élite per ricostruire le tonalità originali di affreschi e manoscritti, offrendo uno sguardo diretto sulle tecniche pittoriche d’epoca.
La Lacca di Garanza – Tra Botanica e Alchimia
La lacca di garanza incarna la perfetta fusione tra botanica, alchimia e ingegno artigianale: da una semplice radice si ottiene un pigmento capace di raccontare millenni di storia, dalle tombe faraoniche alle botteghe rinascimentali. Il suo valore oggi, sebbene ridimensionato rispetto ai pigmenti minerali più rari, rimane elevato: il costo di produzione artigianale riflette la cura dei processi e la qualità della materia prima, conferendo alla garanza un ruolo ancora irripetibile per profondità, trasparenza e luminosità.