Il bianco di San Giovanni, noto anche come bianco di calce, è un pigmento caratteristico delle superfici murali storiche e degli affreschi all’aperto. Ottenuto dalla cottura del calcare puro, questo bianco opaco possiede una luminosità naturale e una permeabilità al vapore acqueo che lo rendono ideale per rivestimenti tradizionali e decorazioni architettoniche. La sua resa, tanto in ambienti interni quanto esterni, è contraddistinta da un candore che evolve con gli anni, acquisendo sfumature sapientemente valorizzate dai restauratori.
Storia e Origini Del Bianco di San Giovanni
Il suo nome trae origine dalla tradizione cristiana italiana in cui, nel giorno di San Giovanni Battista, si benedicevano le fornaci destinate alla produzione della calce. Già nell’antica Roma si sosteneva che la calce viva ottenuta dai forni di Anzio e Tibur fosse di qualità superiore, capace di conferire alle facciate dei templi e alle ville patrizie un bianco brillante destinato a durare secoli. Durante il Medioevo, le corporazioni dei calcinaiari custodivano gelosamente le proporzioni di combustione e arieggiamento dei forni, tramandando di generazione in generazione tecniche che avrebbero garantito un bianco privo di impurità e resistente alle intemperie.
Composizione e Preparazione
Il processo artigianale inizia con la selezione di calcari ad alto contenuto di CaCO₃, privi di sedimenti argillosi. Dopo un’accurata frantumazione, il materiale viene cotto in forni tradizionali a temperature intorno ai 900 °C, liberando CO₂ e trasformandosi in calce viva (CaO). Segue un periodo di “spengitura” in vasche d’acqua pulita, durante il quale la calce si idrata, generando calce idrata (Ca(OH)₂). L’ultimo stadio prevede la macinazione in mulini a pietra e la decantazione in acqua corrente, così da ottenere una sospensione lattiginosa priva di particelle grossolane. Questa pasta bianca e morbida è pronta per essere applicata a pennello o a spatola, dove in pochi giorni si trasforma nuovamente in carbonato di calcio, fissando il rivestimento.
Impieghi Storici
Nel Rinascimento il bianco di calce costituiva la base imprescindibile per gli affreschi, assicurando adesione e luminosità ai colori a tempera. Sulle facciate delle ville palladiane, il suo impiego a più mani di maestranze specializzate creava un fondo uniforme, sul quale gli stucchi in bianco “a tutto tondò” risaltavano con eleganza. Anche nelle facciate rurali e nei casali campestri, la sua facilità di rinnovamento stagione dopo stagione lo rese il rivestimento popolare per eccellenza, capace di coprire crepe superficiali e di mantenere la muratura protetta dall’umidità.
L’Evoluzione del Bianco San Giovanni
Il bianco di San Giovanni non è semplicemente un pigmento: è un simbolo di purezza ed equilibrio tra materia e tempo. La sua storia e la sua preparazione riflettono la sapienza degli artigiani del passato, mentre la capacità di rinnovarsi ad ogni “intonacatura” lo lega intimamente alle pratiche di conservazione e di restauro. Ancora oggi, ridare vita a una superficie con questo bianco significa attingere a una tradizione millenaria che fonde scienza dei materiali e sensibilità estetica.