Ocra Naturale – Un Pigmento Eterno tra Storia e Arte

Ci sono colori che nascono dalla chimica, e altri che affondano le radici nella geologia e nella storia. L’ocra appartiene a questi ultimi. È terra pura, raccolta, setacciata, preparata a mano. Un pigmento così antico da comparire nelle prime forme d’arte conosciute, ma ancora oggi perfettamente attuale. L’ocra non è solo un colore: è una memoria materiale. Ha dipinto muri, corpi, tombe, affreschi e soffitti. Ha attraversato civiltà e continenti senza perdere la sua forza silenziosa.

Una Terra Che Tingeva Già Le Caverne

L’ocra è, senza esagerazioni, uno dei primi pigmenti della storia umana. L’homo sapiens ne aveva già intuito il potere simbolico e decorativo. Le pitture rupestri nelle grotte di Lascaux o di Altamira (oltre 15.000 anni fa) sono lì a testimoniarlo: silhouette animali, mani stampate, segni misteriosi. Tutti stesi con terre ocre, miscelate a grassi animali o acqua. Ma l’ocra non è solo archeologia. Ha continuato a vivere nei secoli, adattandosi a ogni contesto artistico. Dall’antico Egitto fino al Rinascimento italiano, passando per le pareti intonacate delle domus romane.

Grotte di Altimara

Grotta di Altamira – Utilizzo della terra ocra risalente al 15.000 a.C

Un Pigmento Semplice, Ma Stabile

L’ocra si ricava da terre argillose contenenti ossido di ferro. In base alla concentrazione e al tipo di trattamento, si ottengono diverse tonalità:

  • Ocra gialla, calda e tenue, spesso associata alla luce naturale;
  • Ocra rossa, più profonda, ottenuta per riscaldamento (una sorta di “bruciatura” naturale);
  • Ocra aranciata, variante intermedia usata nei paesaggi o per dare vita ai toni dell’incarnato.

L’elemento distintivo? La resistenza alla luce. Anche dopo secoli, l’ocra non sbiadisce facilmente, soprattutto quando applicata su superfici minerali come l’intonaco.

L’Ocra e la Pittura Murale

Chi lavora su pareti sa che non tutti i pigmenti si comportano bene. Servono materiali che respirano con la calce, che non reagiscono con gli agenti atmosferici, che restano stabili. L’ocra, da questo punto di vista, è ideale:

  • Si mescola perfettamente con leganti naturali (calce, caseina, acqua di calce);
  • Ha un’ottima resa cromatica anche su grandi superfici;
  • Regala un effetto matt che si integra con l’intonaco.

Non è raro trovare muri di case rurali, chiostri medievali, soffitti voltati tinteggiati con ocra diluita in latte di calce. In certi paesi toscani, è ancora oggi il colore dominante di interi borghi.

Il Celebre Sentiero dell'Ocra

Il Celebre Sentiero dell’Ocra – Roussillon, Francia

La Terra Ocra Nella Storia Antica

L’ocra non è solo un pigmento naturale: è forse il primo colore utilizzato consapevolmente dall’essere umano. Tracce della sua applicazione si ritrovano in ogni angolo del mondo, attraversando millenni e culture. Alcuni esempi notevoli:

  • Homo sapiens in Africa (circa 100,000 a.C.)
    Le più antiche prove dell’uso di ocra provengono dalla grotta di Blombos, in Sudafrica. Qui, blocchi di ocra rossa lavorati e incisi testimoniano un uso simbolico già nella preistoria.
  • Popolazioni neolitiche europee
    L’ocra era usata nei riti funebri: veniva cosparsa sui corpi dei defunti per simboleggiare il sangue, la rinascita o la connessione con la terra. Una pratica diffusa dalla cultura di Çatalhöyük (Anatolia) fino alle tombe megalitiche del Danubio.
  • Antichi Egizi
    L’ocra gialla e rossa era uno dei pigmenti base della pittura murale nei templi e nei sepolcri. Usata anche per colorare il volto delle statue, soprattutto quelle femminili, a indicare vitalità e fertilità.
  • Greci and Romani
    Gli antichi usavano l’ocra come base per decorazioni parietali, affreschi e stucchi policromi. A Pompei, molte pareti domestiche erano tinte con tonalità ocra mescolate a calce. I romani la importavano anche da regioni come il Sinai e la Spagna, per sfruttarne le varie sfumature.
  • Etruschi and Italici
    L’ocra appare spesso nelle tombe dipinte di Tarquinia e Cerveteri, utilizzata per figure, sfondi e dettagli simbolici. La sua capacità di aderire bene all’intonaco umido la rese ideale per l’affresco.

Ancora Oggi, Sulle Nostre Pareti

Oggi la terra ocra naturale è usata anche nella progettazione di interni ed esterni contemporanei: case rurali ristrutturate, facciate di edifici bioedili, pareti interne trattate con pitture naturali a base di calce. L’ocra, in queste scelte, rappresenta un ponte tra memoria e innovazione, tra estetica naturale e sensibilità ecologica.Chi lavora nel restauro o nella bioarchitettura lo sa bene: l’ocra è una scelta ancora attuale. Perché è naturale, duratura, traspirante. Perfetta per chi cerca armonia cromatica senza rinunciare alla compatibilità con materiali tradizionali.Una parete colorata con la terra d’ocra parla di storia e di luce antica.

Sorgenti:

Royaltalens.com – Colourlex.comWebexhibits – Plinio il Vecchio Naturalis Historia – Harley RosamondArtists’ Pigments – Cennino Cennini Il Libro dell’Arte